Magis: la sedia Air Chair compie dieci anni, ma non li dimostra

La Air chair di Jasper Morrison per Magis ha compiuto dieci anni ma non li dimostra: il suo design è stato imitato ma quello che fa la differenza è la tecnologia che riesce a produrla attraverso il soffio del materiale dentro un' apposita forma, senza avere una sezione piena

[galleria id=”2237″]La Air Chair di Jasper Morrison per Magis non è certo una novità ma a dieci anni suonati dalla sua comparsa sul mercato possiamo finalmente tracciare un bilancio, certamente positivo, che non sia dettato semplicemente da un esordio clamoroso ma dalle molteplici conferme che vengono dalle sue infinite declinazioni e imitazioni. La Air Chair ha raggiunto per prima delle altra il traguardo di farsi immagine archetipica della sedia, un icona senza tempo, tradizionalmente classica e modernamente contemporanea al tempo stesso.

Esistono oggi tanti modelli ugualmente belli, basti pensare alla sedia Amila di Danese Milano, oppure la Hole Chair di Cappellini, ma il valore aggiunto che le seppe dare Morrison sta nell’ innovazione tecnologica che questa sedia ha portato con se, che resta ancora insuperata: l’ air moulding del polipropilene caricato di fibra di vetro, una tecnica che soffia il materiale sulle pareti di un calco senza aver bisogno di una struttura piena ma potendola rafforzare o indebolire lì dove serve, solo garzie a un singulto d’aria.
 
Una sedia normale, leggera, sottile e conveniente come un oggetto d’uso comune dovrebbe essere. In questi anni il concept di Air Chair ha generato anche un tavolo quadrato, un tavolino tondo, una poltroncina con braccioli e una sedia per esterni che simula le doghe di legno.
 
Il direttore del Design Museum londinese così la definì, prima ancora che nel 2001 ricevesse il Premio Compasso d’Oro: “E’ un capolavoro assoluto. Grandioso.esteticamente bella, non costosa (…) unisce i due criteri più importanti del buon design semplicità e stile senza tempo”.

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