Si parla molto del diritto di proteggere la propria famiglia e la propria abitazione. Nessuno può violare la proprietà privata senza conseguenze e ora è Legge. Pochi giorni fa un uomo ha sparato ad un ladro entrato nell’abitazione senza essere indagato perché c’è la normativa a tutelare gli onesti cittadini.
La giustizia in Italia è un tema molto caldo. Troppo spesso i cittadini onesti vedono condanne leggere verso crimini orrendi e non si sentono affatto tutelati dallo Stato. C’è chi chiede maggiore vigilanza, più deterrenti e pene più severe soprattutto in presenza di determinati reati. Ci sarebbe da discutere, poi, sulla questione delle conseguenze penali per i minori di 14 anni.
Sempre più ragazzini commettono atti mostruosi e non pagano con la scusa della giovane età. Il pensiero di molti, dunque, è che l’Italia sia diventano un Paese dalla violenza dilagante, dove i colpevoli sono più tutelati delle vittime. Fino ad oggi valeva pure per i ladri che si intrufolavano nelle case delle persone ma ora tutto è cambiato.
Il diritto alla legittima difesa in casa propria
La Legge ha rafforzato le tutele per le vittime, per i cittadini che si difendono da un’intrusione in casa propria. Naturalmente non è una licenza di uccidere ma un diritto ad agire per proteggere la casa e la famiglia in situazioni di pericolo. Tutto parte dal principio di reazione legittima.

La difesa per essere considerata legittima deve far coesistere quattro elementi chiave. La presenza di un’aggressione ingiusta (la minaccia ad un proprio diritto), l’attualità del pericolo (non si può inseguire un ladro dopo che ha lasciato l’abitazione), la necessità di difesa (solo reagendo ci si salva dal pericolo, non ci sono altre vie di fuga) e la proporzione tra difesa e offesa.
Quest’ultimo punto prevede che il bene difeso sia superiore o pari a quello leso. La vita propria (o dei propri cari) e la vita dell’aggressore.
Queste indicazioni del Codice Penale sono state in parte modificate dalla Legge 36 del 2019. È stata introdotta la presunzione di proporzionalità per chi reagisce ad un’intrusione in casa. Secondo la Legge questo rapporto di proporzione tra difesa e offesa è sempre esistente.
Significa che il cittadino non ha più l’obbligo di dimostrare di aver agito in modo proporzionato, che il bene difeso è superiore a quello leso.
Questo a condizione che l’autore della reazione sia legittimamente presente sul posto, che l’arma usata sia detenuta legittimamente, che lo scopo sia quello di difendere la propria o altrui incolumità o i beni propri o altrui. In tutto questo dovrà esserci un serio pericolo di aggressione fisica da parte del ladro. Un’intrusione violenta o con minacce, poi, giustifica sempre la reazione che sarà indiscutibilmente considerata legittima difesa.






