Le piante del vicino entravano nella mia proprietà: le ho tagliate ed ho rischiato di doverlo risarcire

Chiariti i criteri di risarcimento, le pianta del vicino entravano nella mia proprietà, lo dice la sentenza n. 272 del Tribunale di Imperia.

Ci sono dei casi in cui le liti tra vicini scoppiano proprio per situazioni banali, anzi la maggior parte delle volte è proprio così. Frutto della convivenza forzate tra estranei nei perimetri limitrofi della propria abitazione, ecco cosa bisogna sapere nel caso in cui altri si trovassero in situazioni simili. Come tutelarsi da risarcimenti indesiderati.

La sentenza n. 272 del Tribunale di Imperia dello scorso 21 maggio, tratta il tema, ribadendo che è vietato farsi “giustizia da soli” tagliando le piante degli altri. Queste anche se sono “invadenti” non possono essere soggette a questo trattamento. Tale comportamento, costituisce un fatto illecito, e obbliga al risarcimento calcolato in base al loro valore ornamentale.

Protagonisti della vicenda giudiziaria, una società e il suo legale rappresentante che avevano danneggiato la recinzione e le piante di alto valore della loro condomina.

Nonostante le difese del giustificato intervento, perché la donna è stata negligente, c’è stata la condanna al risarcimento per quanto fatto. Entra in gioco il “metodo svizzero”.

Come le piante del vicino che entravano nella mia proprietà non sono più un problema

Cos’è il metodo svizzero? Soprattutto com’è stato possibile che la donna l’abbia fatta franca, nonostante le sue evidenti inadempienze? La gestione è determinata proprio dal metodo pocanzi citato, ecco come funziona.

ville vicine in campo verde
Come le piante del vicino che entravano nella mia proprietà non sono più un problema- Designmag.it

La chiave di comprensione del caso pocanzi esplicato è il “metodo svizzero” modalità di calcolo posta in essere dal giudice per definire il danno. Una procedura che valuta in maniera economica il danno a una pianta tenendo conto i parametri della sua dimensione, ubicazione, e stato sanitario. Si tratterebbe di un metodo creato per monetizzare i danni fatti da altri per potature errate o danneggiamento vari.

La tecnica in questione è quella presa in considerazione da parte de giuristi e degli amministratori che si sono trovati a fare fronte a queste situazioni spesso spiacevoli.

Per il Tribunale non ci sono dubbi, anche in caso di invasione delle propria proprietà da piante altrui, l’azione da porre in essere, non è assolutamente quella arbitraria. Ciò è ribadito dall’art. n. 896 del Codice civile, per cui il proprietario può chiedere al vicino di tagliare i rami sporgenti, o se può farlo lui.

Se il proprietario si oppone, la vittima si può rivolgere all’amministratore di condominio o al giudice civile che può obbligare il vicino inadempiente a ripristinare la situazione che danneggia l’altro. Tutto a spese della parte inadempiente. Il “fai da te” è la peggior mossa che si possa attuare, totalmente controproducente.

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