Sono diverse le attività di cui si occupa l’amministratore di condominio. Il suo compito principale è curare la gestione dell’edificio. Non solo a livello amministrativo (dedicandosi, per esempio, alla tenuta dei registri condominiali o alla conservazione dei documenti), ma anche finanziario (con la riscossione dei contributi dagli inquilini, il controllo del conto corrente condominiale e la comunicazione del rendiconto delle spese) e tecnico (assicurando che l’edificio sia in uno stato ottimale e organizzando la manutenzione delle parti comuni).
Tra gli incarichi dell’amministratore di condominio, c’è anche la gestione delle assemblee, sia ordinarie che straordinarie, insieme all’attuazione delle delibere. Questa figura, inoltre, svolge il ruolo di mediatore tra i condomini, per risolvere possibili controversie e far rispettare il regolamento.
Per il suo lavoro, l’amministratore condominiale riceve un compenso che viene definito in fase di nomina o al momento del rinnovo, come previsto dall’articolo 1129 del Codice Civile.
In quali casi l’amministratore condominiale può ricevere pagamenti extra
Il compenso percepito dall’amministratore di condominio per le attività ordinarie svolte all’interno dell’edificio viene, dunque, prestabilito ed è fondamentale che sia esplicitato in ogni singola voce del mandato: la legge, infatti, non riconosce l’incarico senza un’indicazione precisa della sua retribuzione. Cosa succede, però, se l’amministratore si occupa di incarichi straordinari? Può chiedere che venga elargito un pagamento extra?

Un amministratore a cui vengono affidati interventi strutturali o eccezionali (come il rifacimento di un tetto o l’installazione di un ascensore) ha diritto ad un compenso extra, volto a coprire le attività aggiuntive di gestione e supervisione. Tuttavia, può riceverlo solamente se sono presenti determinate condizioni: il pagamento extra per i lavori straordinari deve essere previsto nel mandato iniziale.
Ciò vuol dire che, durante l’accettazione dell’incarico, l’amministratore e l’assemblea condominiale devono accordarsi sul riconoscimento di un compenso aggiuntivo per lo svolgimento di compiti straordinari. In alternativa, il pagamento extra può essere confermato in fase di assemblea, qualora non fosse già stato definito preventivamente, con una specifica delibera “al fine di remunerare un’attività straordinaria”, come affermato dalla Cassazione nella sentenza n. 5014 del 2 marzo 2018.
Infine, abbiamo un ultimo caso. Il compenso aggiuntivo può essere elargito se l’incarico straordinario viene portato a termine ed è documentato. L’amministratore condominiale ha la possibilità di farsi remunerare per le attività svolte – come preparare preventivi, occuparsi delle rendicontazioni, vigilare sugli interventi e gestire gli aspetti tecnici. Tutti questi compiti, infatti, richiedono maggiori competenze e professionalità, per le quali può essere richiesto un pagamento extra.