Nel 2025 in Italia è stato registrato un aumento dei furti in casa del 15% e pensare che siamo solo a giugno. Si parla di 100 mila casa denunciati in sei mesi. Tra le regioni più colpite la Lombardia, la Sicilia e la Campania ma i pericoli ci sono ovunque. Bisogna proteggere la propria casa e cercare di tenere i ladri lontani.
Subire un furto in casa non solo comporta una perdita economica per gli oggetti di valore che i ladri riusciranno a rubare ma genera rabbia, fastidio, paura e insicurezza. Dal punto di vista psicologico pensare che un estraneo si sia introdotto nel proprio nido e ha messo le mani tra le cose personali è devastante. Ci vorrà tempo per sentirsi nuovamente al sicuro e superare l’evento.
Meglio evitare questo trauma e installare i dispositivi che fungeranno da deterrenti per i malintenzionati. L’allarme collegato con le Forze dell’ordine o un servizio di vigilanza privata è la scelta migliore. Si possono aggiungere, poi, le grate alle finestre, ottimi serramenti e la porta di casa blindata per rafforzare ancora di più la sicurezza. Tutto questo ha un costo che, però, è ammortizzabile.
Come funziona il Bonus sicurezza 2025
Il Bonus sicurezza prevede una detrazione fiscale sulla spesa di acquisto di dispositivi volti a migliorare la sicurezza in casa. Non richiede una ristrutturazione anche se è compatibile con il Bonus ristrutturazione. Tra le spese ammesse l’installazione di impianti antifurto, videocamere, i portoni blindati, le inferriate, vari dispositivi di sicurezza passiva.

In particolare la detrazione spetterà per sensori, sirene, centraline, telecamere collegate a sistemi digitali di registrazione e controllo da remoto, cancelli elettrici, serrature rafforzate, recinzioni anti intrusione, videocitofoni. Possono rientrare tra le spese ammesse anche gli acquisti di casseforti a muro fisse e integrate nella struttura dell’immobile. Non si possono detrarre, invece, le spese per i servizi di vigilanza privata.
Possono fare domanda di Bonus sicurezza i proprietari di immobili residenziali, i titolari di diritti reali e gli inquilini/comodatari che pagano la spesa. La detrazione è del 36% fino al 31 dicembre 2025 con tetto massimo di spesa di 48 mila euro per ogni unità immobiliare. Il rimborso si avrà portando la spesa in dichiarazione dei redditi. Sarà ripartito in dieci anni con rate di pari importo. Condizione fondamentale è pagare le spese con bonifico parlante e inserire nella causale la Legge di riferimento (articolo 16-bis del DPR 917/1986).