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La Generazione Z e la second hand economy che ispira anche l’architettura e il design

[didascalia fornitore=”Foto Shutterstock | InnaFelker”]Foto Shutterstock | InnaFelker

Al COP26, oltre ai grandi leader di tutto il mondo, sono stati i giovani della Generazione Z ad essere protagonisti. Dopo le manifestazioni organizzate in tutte le città di Europa, sono stati in oltre 100mila ad arrivare a Glasgow per fornire una loro opinione sulle tematiche climatiche e per proporre azioni concrete in merito.
Grazie a queste iniziative i cosiddetti Centennials sono diventati oggetto dell’interesse collettivo, che ha puntato l’attenzione sul loro modo di vivere e su quanto le iniziative sollecitate dalle manifestazioni siano coerenti con il loro modus operandi.

LA GENERAZIONE Z E LA SECOND HAND ECONOMY

La Generazione Z punta molto sulla seconda mano, sul riciclo e sulla riduzione degli sprechi economici, mettendo in pratica, di fatti, una forma di sostenibilità del tutto nuova e coerente con i tempi in cui viviamo. La second hand economy, infatti, punta su un approccio circolare che riduce la produzione del nuovo e la dismissione del vecchio, contenendo, inevitabilmente, le emissioni di CO2. Non vengono, inoltre, consumate nuove materie prime, cosa che contribuisce a un notevole risparmio ambientale.
L’approccio sostenibile di questi giovani si manifesta anche nella scelta di consumare cibo a basso impatto ambientale, limitando il consumo di prodotti provenienti da allevamenti intensivi di animali e di caseifici, responsabili del 14,5% del totale delle emissioni di CO2.
Puntano, inoltre, su una mobilità rispettosa dell’ambiente, utilizzando mezzi di trasporto non contribuiscono ad aumentare l’inquinamento atmosferico e le emissioni, come la bicicletta.

SOSTENIBILITA’ E SECOND HAND IN ARCHITETTURA E DESIGN

Nell’architettura e nel design le tematiche green e la ricerca di soluzioni sostenibili e a basso impatto ambientale sono diventate ormai delle costanti. Anche le mode del momento seguono queste correnti, proponendo materiali naturali, ricorso a luce naturale, largo utilizzo di piante per interni ed esterni, soluzioni strutturali capaci di creare una connessione fisica e visiva con l’ambiente esterno e proposte incentrate sul riuso e sul riciclo, soprattutto per quanto riguarda l’arredo, che si sta orientando sempre più spesso verso il vintage e lo shabby chic.
La speranza è che, per il futuro, quelle che oggi sono solo tendenze diventino prassi e che tutti inizino a progettare con un approccio più consapevole rispetto all’ambiente e più sostenibile, così da salvaguardare in maniera concreta non solo il pianeta, ma anche e soprattutto la salute di chi lo vive.

Maria Laura Leo

Laureatami a Bari in Architettura nel 2014, dall'anno successivo esercito la libera professione di architetto in provincia di Matera. Sono redattrice freelance per diverse testate giornalistiche e scrivo articoli su tematiche inerenti l'architettura e il design, attività che mi consente di abbinare l'oggetto del mio lavoro alla mia passione per la scrittura.

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