Quando si affitta un immobile, viene chiesto generalmente un deposito cauzionale. Vediamo nello specifico cosa dice la legge su questo preciso aspetto del contratto di affitto.
Interessi sulla caparra di affitto, cosa dice la legge
Quando si versa una somma di denaro alla conclusione di un contratto, questa può assumere due nature distinte, a seconda dell’intento delle parti:
- Caparra confirmatoria. Questa somma serve a liquidare in anticipo il danno in caso di inadempimento di una delle parti, secondo quanto stabilito dall’articolo 1385 del Codice Civile. Se chi ha versato la caparra si tira indietro, la perde; se invece è l’altra parte a non rispettare il contratto, dovrà restituire il doppio della caparra.

- Deposito cauzionale. In questo caso, la somma viene data come garanzia per coprire eventuali danni causati dall’inadempimento, ad esempio, di un inquilino. Il proprietario potrà usare questa somma per coprire i danni effettivamente subiti. A differenza della caparra, qui non c’è una liquidazione predefinita del danno, ma la somma garantisce un risarcimento basato sul danno reale (come chiarito dalla Cassazione Civile, Sez. II, ord. 4 aprile 2024, n. 8989).
Secondo l’art. 1571 c.c., l’inquilino che stipula un contratto di locazione con il proprietario di casa, vedrà compresa in quest’ultimo anche la clausola che prevede un deposito di una somma di denaro a garanzia per eventuali danni procurati all’immobile. Secondo l’art. 11 della L. n. 392/1978, questa somma non deve superare le tre mensilità del canone e la restituzione del deposito cauzionale avviene allo scadere del contratto o alla riconsegna dell’immobile.
Quando l’affittuario riconsegna le chiavi dell’abitazione, il proprietario ha l’obbligo di restituire il deposito cauzionale, a patto che l’inquilino dimostri di essersi occupato della manutenzione ordinaria e non aver danneggiato l’immobile. In caso contrario, il proprietario può trattenere tutto o parte del deposito cauzionale, a titolo di rimborso del danno.
Il deposito cauzionale produce anche interessi legali, che vanno corrisposti all’inquilino annualmente o alla scadenza del contratto di locazione (cfr. art. 1284 c.c.). La Cassazione ha stabilito che il locatore di un immobile urbano ha l’obbligo imperativo di corrispondere al conduttore gli interessi legali sul deposito cauzionale, anche in assenza di una richiesta esplicita da parte dell’inquilino. Questa norma persegue una finalità di ordine generale: tutelare la parte più debole del contratto e impedire che i frutti percepibili dal locatore sulla cauzione possano trasformarsi in un incremento occulto del canone di affitto (come indicato nella sentenza della Cassazione n. 23052 del 30 ottobre 2009).