I contribuenti che saltano il pagamento dell’acconto o del saldo IMU dovranno corrispondere l’imposta più le sanzioni. Sono raramente si potrà evitare la maggiorazione, capita quando si verificano vere cause di forza maggiore.
I Comuni si occupano delle attività di accertamento e riscossione dell’IMU in modo autonomo o avvalendosi dell’aiuto di società o agenzie convenzionate. Le scadenze fissate per il pagamento dell’Imposta Municipale Unica sono il 16 giugno e il 16 dicembre. In alternativa si può versare la somma in un’unica soluzione entro il 16 giugno. I contribuenti che non rispettato tali scadenze e non procedono tramite ravvedimento operoso a regolarizzare la loro posizione riceveranno un avviso di accertamento.
Continuando a non pagare quanto dovuto seguirà una cartella di pagamento e successivamente – si hanno 60 giorni di tempo per versare la somma indicata in cartella – verranno avviate le azioni coattive di recupero tramite fermo amministrativo dell’auto o pignoramento dei beni. Meglio evitare di arrivare a questo e pagare già dopo il primo avviso o quando ci si accorge di aver saltato la scadenza. Si dovranno corrispondere le sanzioni ma la questione sarà chiusa.
Niente sanzioni per tardivo pagamento dell’IMU: in quali casi
La normativa è chiara e confermata negli anni dalla Cassazione. La mancanza di liquidità non giustifica il tardivo pagamento dell’IMU perché non rappresenta necessariamente una causa di forza maggiore. Per far valere questa giustificazione il contribuente dovrà dimostrare che un fatto esterno, imprevedibile, irresistibile ha provocato la difficoltà nel pagamento puntuale dell’IMU e che sono state adottate tutte le cautele ragionevoli per cercare di evitare gli effetti.

L’onere della prova, dunque, spetta al contribuente (sentenza numero 4757 della Cassazione del 23 febbraio 2021). Si può parlare di forza maggiore solo se è dimostrabile che la causa impeditiva non è legata a scelte personali. I presupposti su cui basarsi sono oggettivi – circostanze anormali, esterne all’operatore – e soggettivi – premunirsi con misure appropriate. Solo provando l‘avvenuto evento eccezionale ed esterno allora le sanzioni per l’omesso versamento dell’IMU non verranno applicate in presenza o meno di liquidità.
In generale, dunque, la crisi di liquidità anche se generata dalla Pubblica Amministrazione non è mai associabile alla forza maggiore. Il rischio d’impresa, infatti, è prevedibile e l’imprenditore dovrà predisporre strumenti a copertura di una tale eventualità. L’IMU va pagato entro i termini, indipendentemente da un mancato incasso per colpa della PA. Solo un evento irresistibile e l’adozione di tutte le misure di prevenzione e contenimento possono far evitare il pagamento delle sanzioni.