Il vicino lascia sempre il cane senza guinzaglio in condominio, cosa posso fare? La legge ti dà ragione: come difendersi

Lasciare il cane libero nelle aree comuni non è solo incivile: può violare la legge.

Quando si vive in un condominio è necessario rispettare le norme e le sensibilità altrui,  sopratutto quando si tratta delle zone comuni. Per quanto ci siano delle regole di condotta da mantenere in casa – come il divieto di mostrarsi nudi quando si è in vista -, le norme più severe riguardano tutte quelle zone che si condividono con gli altri condomini.

Dall’androne al pianerottolo, passando per cortile, parcheggio e cantine, negli spazi comuni è fondamentale mantenere una condotta conforme alle regole del condominio.

Questo vale, ovviamente, anche per la gestione degli animali domestici.Se da un lato è ormai chiaro che non si può vietare il possesso di un cane in condominio, dall’altro è altrettanto evidente che non tutto è consentito, specie quando l’animale viene lasciato libero nelle aree comuni.

Scale, cortile, ascensore e androni sono frequentati quotidianamente da persone di ogni età e condizione, e devono rimanere ambienti sicuri per tutti. Quando un cane senza guinzaglio ostacola l’accesso o genera timore, è legittimo chiedersi come tutelare il proprio diritto alla quieta convivenza.

Guinzaglio in condominio: la legge parla chiaro

Per capire meglio quali sono le regole di condotta in condominio per la gestione degli animali domestici è possibile fare riferimento all’ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2013, prorogata nel tempo, i cani devono essere sempre tenuti al guinzaglio, lungo non più di 1,50 metri, in tutti i luoghi aperti al pubblico.

Cane bianco
Guinzaglio in condominio: la legge parla chiaro – designmag.it

Questo obbligo si estende anche alle parti comuni dei condomini, poiché frequentate da più soggetti, anche esterni. Nessuna eccezione è ammessa, se non per le aree appositamente dedicate ai cani.

Non tutti si trovano a proprio agio in presenza di cani, anche se si tratta di animali addestrati o di taglia piccola. Il mancato rispetto di questa regola può causare disagio o paura, legittimando l’intervento degli altri condomini. Non è necessario essere stati aggrediti per esercitare i propri diritti: anche il semplice timore verso un cane libero può costituire una violazione, come chiarito dall’art. 1102 del Codice Civile. Il principio è chiaro: nessuno può usare le aree comuni in modo da impedirne l’uso agli altri.

Anche la giurisprudenza ha più volte confermato questo orientamento. La Cassazione, con la sentenza n. 14353/2000, ha stabilito che lasciare il cane libero negli spazi condivisi senza le dovute cautele può limitare illegittimamente il diritto degli altri condomini.

A questo si aggiunge il valore del regolamento condominiale, che può imporre specifici comportamenti: uso del guinzaglio, accesso condizionato all’ascensore, obblighi di pulizia e gestione degli spazi verdi. Tali regole, se approvate con la maggioranza richiesta, diventano vincolanti.

Se il proprio vicino di casa continua a lasciare libero il cane il primo passo da compiere è quello di rivolgersi all’amministratore di condominio. Questo ha il compito di richiamare formalmente il proprietario e può anche decidere per la diffida legale e il ricorso al giudice nei casi più gravi o ripetuti.

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