Il set di cornici “Modular Frame” di Maisons du Monde che compone una gallery wall senza sforzo

Cornici coordinate, misure bilanciate e stili neutri trasformano qualsiasi stanza in uno spazio curato e contemporaneo con un solo elemento modulare, ideale per chi vuole un risultato da rivista senza complicazioni.

Ci sono pareti che rimangono nude per mesi, a volte per anni, non perché non sappiamo cosa appenderci ma perché temiamo di sbagliare. Ogni volta che provavo a immaginare una gallery wall in soggiorno finivo per chiudere tutto nel cassetto mentale del “lo farò quando avrò tempo”, che tradotto significa mai. L’idea era sempre quella giusta, ma la pratica diventava un labirinto fatto di misure, allineamenti, colori, cornici che non dialogavano tra loro. Poi, in un pomeriggio di rewatch compulsivi di tutorial di arredo, ho visto il set “Modular Frame” di Maisons du Monde e mi si è accesa una lampadina: non serviva costruire una gallery wall, bastava scegliere quella già strutturata.

Da lì è cambiato tutto, perché la mia attenzione non era più sul cercare cornici perfette ma sul capire come usarle per dare ritmo alla stanza senza appesantirla. La forza di questo set è proprio la sensazione di avere un progetto già tracciato, con cornici coordinate che si comportano come un’unica composizione. Non devi improvvisare, devi solo decidere dove posarle. E mentre le maneggiavo per la prima volta ho capito perché questo oggetto funziona così bene: non pretende grandi capacità, ti accompagna passo dopo passo senza farlo pesare.

La gallery wall che si compone da sola: direttamente da Maisons du Monde

La cosa sorprendente del set Modular Frame è la sua capacità di adattarsi immediatamente allo spazio senza richiedere studi complessi. Le cornici hanno proporzioni pensate per comporre un blocco visivo equilibrato. Basta appoggiarle sul pavimento, farle dialogare tra loro e ritrovarsi con un layout già convincente. È proprio questa semplicità che lo rende così efficace: non devi correggere, devi solo trasferire sulla parete ciò che hai già visto funzionare a terra. I bordi sottili e neutri fanno il resto, perché mantengono tutto leggero anche quando la composizione è ampia.

Ho iniziato dalla parete sopra il divano, quella che sembrava incompleta e che continuavo a riempire con idee temporanee. Una volta montata la gallery, la stanza è cambiata nell’immediato. Lo sguardo non scivolava più nel vuoto, trovava un punto di interesse ordinato e morbido, senza strappi visivi. La distanza giusta tra una cornice e l’altra – due o tre centimetri – aiuta moltissimo, perché crea continuità senza chiudere lo spazio. E la cosa interessante è che questa stessa composizione funziona anche in zone che non avrei mai considerato: l’ingresso, ad esempio, prende vita istantaneamente, e il corridoio sembra più lungo e curato.

Cornice modulare
La gallery wall che si compone da sola: direttamente da Maisons du Monde – foto maisonsdumonde.com- designmag.it

La scelta delle immagini da inserire è l’altra grande svolta. Con un set così pulito è facile cadere nella tentazione di riempirlo con immagini molto colorate, ma mi sono resa conto che l’effetto migliore arriva da stampe coerenti tra loro. Pattern geometrici, botaniche leggere, fotografie in bianco e nero: funzionano perché parlano la stessa lingua. Il trucco è pensare in serie e non come una raccolta casuale di immagini. Anche le cartoline da viaggio che avevo sparso nei cassetti hanno trovato un senso, una volta rese parte di una storia visiva più grande.

Quando ho iniziato a provare vari layout, ho capito che il bello di questo set è la possibilità di ottenere stili diversi con le stesse cornici. Il mood minimal chic si crea con stampe nere e bianche, un tocco scandinavo arriva invece con beige e verdi delicati. Per chi ama un tocco vintage, piccoli poster retrò possono dare personalità senza sembrare fuori luogo. La cornice è neutra, ed è questo che la rende una base perfetta per raccontare ciò che preferisci senza risultare pesante.

Cornice modulare
La soluzione più semplice per riempire le pareti vuote – foto maisonsdumonde.com- designmag.it

L’ultimo passaggio, quello del montaggio a parete, è stato più veloce del previsto. Le strisce adesive hanno evitato buchi e misurazioni infinite, e sono perfette anche per chi vuole modificare la gallery in futuro senza rovinare i muri. Dopo aver trasferito la composizione dalla foto che avevo scattato sul pavimento alla parete, ho avuto la sensazione di aver fatto un lavoro da professionista senza essermi complicata la vita.

In fin dei conti, quello che si ottiene è molto più di una parete decorata. È una stanza che cambia ritmo, che si scalda, che prende forma con un gesto semplice. Una gallery wall smette di essere un progetto ambizioso e diventa un gioco con un risultato quasi garantito. E sì, tutto nasce da un oggetto piccolo ma pensato bene: un set di cornici che non richiede capacità da interior designer per funzionare. Bastano pochi minuti, un po’ di curiosità e la voglia di rendere la casa più tua.

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