Il gatto del vicino è saltato sul tuo balcone e ti ha graffiato? Il proprietario è nei guai: cosa devi fare immediatamente

Cosa dice la legge nel caso il gatto del vicino ti graffiasse.

La convivenza con i propri vicini può non essere, in tanti casi, facile: trovare un equilibrio con gli altri non è mai una cosa semplice e vivere nello stesso condominio può incentivare i motivi di discussioni. L’importante, come sempre, è che alla base del rapporto in cui ci si trova, ci sia il rispetto da entrambe le parti.

In questo discorso rientrano anche gli animali domestici, che fanno parte dei nuclei familiari e devono a tutti gli effetti sottostare alle regole del condominio, anche se con una consapevolezza diversa rispetto agli altri; quando ciò non succede, possono esserci anche conseguenze legali.

Ad esempio, cosa succede se il gatto di un vicino entra nel nostro appartamento e ci crea dei danni, oppure li crea a livello fisico, graffiandoci? La regola in questo caso è chiara, cosa rischia il proprietario dell’animale e come deve muoversi la parte danneggiata in questa situazione.

Danni da parte del gatto di un vicino: cosa dice la normativa

Come ricorda anche il sito di Immobiliare, nel caso in cui il gatto del vicino entri in casa nostra e magari ci graffi, la prima cosa è controllare la nostra condizione di salute e rivolgersi ad un medico; questo sia per fare dei controlli, sia per avere un certificato medico che attesti la situazione, da utilizzare successivamente per azioni legali. La legge, a riguardo, è specifica: se un gatto graffia una persona, il proprietario deve risarcire il danno, a meno che non dimostri l’avvenimento di un episodio imprevedibile.

martello del giudice e documenti
Danni da parte del gatto di un vicino: cosa dice la normativa – designmag.it

Al contrario, se l’animale viene infastidito e provocato e dunque il graffio è una reazione a tale comportamento, il proprietario è libero dalla responsabilità. In ogni caso, se il gatto in questione provoca danni all’appartamento oppure ai capi di abbigliamento, può essere chiesto un risarcimento al proprietario; in casi più gravi, oltre alla responsabilità civile può essere coinvolta anche quella penale.

Per chi subisce delle lesioni, la legge permette di sporgere querela (specie in caso di ferite grave e di particolari condizioni imprudenti in cui è tenuto l’animale) e in quel caso a risponderne è ovviamente il proprietario del gatto. La vittima può agire parallelamente sia sul piano civile, chiedendo il risarcimento per i danni subiti, sia in sede penale; starà poi al giudice verificare se il reato è avvenuto o meno, così come stabilire l’eventuale risarcimento per la situazione presentata.

In tutte le situazione è fondamentale la presenza del certificato medico. Prima di optare per le vie legali, soprattutto in casi in cui le ferite riportate non sono (fortunatamente) gravi, si può provare a trovare un accordo con il proprietario del gatto per avere il rimborso delle spese. Qualora non ci sia un accordo, allora si può procedere con la formalizzazione tramite una diffida scritta.

 

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