Quello del condominio è un argomento molto ampio, e ciò che è più importante per chi ci vive, è conoscere le leggi sui vari temi.
Tra questi, parliamo della rottura di una tubazione fognaria, che in un condominio è un problema che, oltre al disagio tecnico, solleva la questione importante della ripartizione delle spese. Ecco cosa dice il Codice Civile a questo proposito.
Fognatura in condominio: chi paga la riparazione?
Anzitutto chiariamo che l’articolo 1117 del Codice Civile specifica che la rete fognaria è considerata un bene comune a tutti i condomini, salvo diversa indicazione nel titolo di acquisto o nel regolamento condominiale, e l’impianto è composto da tubazioni verticali e orizzontali che convogliano gli scarichi alla rete pubblica.

Tra le cause di rottura più frequenti di una rete fognaria, ci sono l’occlusione per cattivo uso, l’usura dei tubi negli edifici datati e i cedimenti strutturali. È fondamentale, in presenza di un danno, che un tecnico specializzato individui con precisione il punto di rottura per stabilire le responsabilità.
Per determinare chi sostiene il costo della riparazione, bisogna distinguere la porzione di impianto danneggiata:
- Parti comuni: Sono le colonne verticali, i collettori orizzontali e le tubazioni fino all’allaccio con la fognatura pubblica. Le spese per questi tratti sono a carico di tutti i condomini, ripartite in base ai millesimi di proprietà.
- Parti private: Riguardano i tratti interni ai singoli appartamenti, comprese le diramazioni fino all’innesto (la cosiddetta braga) con la colonna comune. Se il guasto è qui, la spesa è totalmente a carico del proprietario.
- Comproprietà parziale: Se il danno interessa una sezione usata solo da alcuni (ad esempio due appartamenti sullo stesso ramo), le spese si dividono solo tra i diretti interessati.
La situazione cambia però, se il danno è causato da un comportamento specifico, come ad esempio:
- Danno causato da un condomino: Se si dimostra che un condomino ha provocato l’ostruzione (ad esempio scaricando materiali non idonei), tutte le spese di riparazione e i risarcimenti ricadono su di lui, in base all’articolo 2051 del Codice Civile (responsabilità per danno da cose in custodia).
- Danno a un appartamento privato: Se il guasto in una condotta condominiale provoca danni a una proprietà privata (allagamenti, infiltrazioni), la responsabilità ricade sul condominio in quanto custode delle parti comuni (ancora l’art. 2051 C.C.). Il condominio risponde del danno anche senza colpa, a meno che non si verifichi un evento imprevedibile e inevitabile.
- Danno dalla rete pubblica: Se l’allagamento dipende dalla fognatura pubblica, la responsabilità è dell’ente gestore, che è custode della rete e risponde dei danni ai cittadini, salvo prova di un fenomeno meteorologico straordinario e inevitabile.
Chi subisce il danno ha diritto al risarcimento solo se riesce a provare il nesso causale tra il guasto e il danno subito, e quindi per tutelarsi, è fondamentale documentare i danni (foto, video), chiamare un tecnico peritale e informare immediatamente l’amministratore. Per prevenire conflitti, è cruciale programmare pulizie e ispezioni periodiche delle tubazioni comuni.