Dove metto la presa? I nuovi divani hanno la risposta e ti caricano anche il telefono

I nuovi divani uniscono estetica e praticità, con moduli configurabili, prese nascoste e funzioni pensate per vivere davvero lo spazio giorno, senza compromessi visivi.

Il salotto è diventato lo spazio più sfruttato della casa. Non è più solo il posto dove si sta seduti, è il luogo dove si lavora, si guardano film, si tengono videochiamate, si legge, si mangia sul tavolino e si ricaricano dispositivi uno dopo l’altro. In tutto questo, trovare una presa libera è spesso più difficile di quanto sembri. E mentre il telefono lampeggia con il solito 2%, iniziano gli spostamenti improbabili di mobili, cavi che passano sotto ai tappeti, adattatori infilati alla cieca tra i cuscini.

Ma oggi i divani si stanno adattando davvero a tutto questo. Senza perdere il lato estetico. Anzi, migliorandolo. I sistemi modulari contemporanei non si limitano a offrire comfort, lo completano con tecnologia integrata e funzionalità intelligenti. Le prese elettriche e USB non sono più un’aggiunta posticcia ma fanno parte della struttura, pensate già in fase di progettazione.

Prese, USB, ricariche wireless: i nuovi divani si adattano alle abitudini moderne

Molti modelli prevedono oggi la possibilità di inserire prese USB, prese di corrente standard o sistemi di ricarica wireless. Non si vedono, ma ci sono. Possono essere integrate nel bracciolo, coperte da uno sportellino invisibile, oppure nascere all’interno di un modulo centrale apribile. In alcuni casi, la ricarica avviene semplicemente appoggiando il telefono su una piccola area del piano. Senza fili, senza interruttori visibili. Il salotto diventa più ordinato e funzionale, senza bisogno di compromessi.

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Prese, USB, ricariche wireless: i nuovi divani si adattano alle abitudini moderne – foto amazon.it – designmag.it

Dal punto di vista compositivo, questo tipo di divano si adatta bene sia agli open space moderni che ai soggiorni più tradizionali. Basta scegliere i rivestimenti giusti, i volumi equilibrati e la posizione delle prese. Tra i modelli più interessanti con ricarica wireless c’è Flexform Groundpiece Tech, oppure il sistema modulare Kivik di IKEA, aggiornato con prese USB nel bracciolo. Il prezzo di un divano con prese USB integrate può variare da circa 799 € (per modelli basici) a oltre 3.000 € per soluzioni di fascia alta con ricarica wireless e batterie interne.

Nei contesti contemporanei, si può osare con finiture in tessuti tecnici, braccioli bassi, geometrie pulite. Nelle case più classiche, invece, le funzioni smart si nascondono sotto cuciture morbide, in moduli più generosi, magari in tessuti neutri o velluti opachi. In entrambi i casi, l’effetto è lo stesso: una casa che lavora per te, senza sembrare un ufficio.

Anche la questione pratica è ben risolta. I sistemi elettrici integrati possono essere alimentati a filo oppure, in alcuni casi, funzionare con batterie ricaricabili nascoste nella base. Questo permette di posizionare il divano anche lontano dalle pareti o al centro della stanza, senza preoccuparsi troppo di dove far passare il cavo. Ovviamente è sempre utile considerare l’accessibilità: una presa è davvero utile solo se puoi usarla comodamente, senza dover sollevare un cuscino ogni volta. Molti divani con tecnologia integrata sono oggi disponibili da brand come Ditre Italia, Poltronesofà, Calligaris o Leroy Merlin (linea Home Solutions Smart).

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Quando la tecnologia è discreta, la casa funziona meglio – foto leroymerlin.it – designmag.it

Un’altra tendenza in crescita è quella dei vassoi multifunzione o dei piccoli tavolini integrati. Alcuni divani prevedono superfici d’appoggio in legno o metallo tra un modulo e l’altro. Non solo per appoggiare bicchieri, ma per inserire prese, caricabatterie o piccoli vani portaoggetti. È un modo discreto per rendere lo spazio più utile, senza rinunciare all’armonia estetica.

Infine, anche il tema degli accessori si sta evolvendo. Chi sceglie divani con tecnologia integrata, spesso punta anche a soluzioni coordinate: tappeti che nascondono i cavi, pannelli a parete per l’illuminazione soft, mobili bassi che ospitano hub o multiprese. Tutto ruota intorno all’idea di rendere invisibile ciò che prima era disordine, di semplificare senza rinunciare alla qualità visiva.

In sintesi, il nuovo divano non è solo un posto dove stare. È un oggetto che comunica con le nostre abitudini. Carica dispositivi, elimina i fili, mantiene l’ordine e si adatta all’ambiente. È un’idea di design che guarda avanti, ma parte da un gesto semplice: sedersi e sentirsi già a posto.

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