Il Senato ha approvato il DDL Semplificazioni, ora si attende il via libera della Camera che dovrebbe arrivare senza complicazioni. Una volta che l’iter di convalida finirà terminerà anche l’incertezza relativa alla compravendita di beni provenienti da una donazione. Le nuove regole tutelano banche e acquirenti.
Fino ad oggi non c’era una disciplina che permetteva di comprare un immobile donato in tranquillità, senza rischiare future pretese da parte degli eredi legittimi. Per anni la Giurisprudenza ha dibattuto sulla questione senza riuscire a trovare un modo valido per tutelare acquirenti e banche. Abbiamo visto complicate elaborazioni dottrinali e dedicare alla questione un settore assicurativo.
Ora tutto potrà cambiare grazie al DDL Semplificazioni. Ogni timore potrà sparire perché la nuova Legge rende la circolazione dei beni donati più sicura e fluida, garantendo protezione a chi compra a titolo oneroso o concede un finanziamento con ipoteca ossia compratori e banche. Il Governo è intervenuto sul Codice Civile risolvendo quello che era un grosso problema.
Come cambia la vendita degli immobili ricevuti tramite donazione
Il DDL Semplificazioni stabilisce che il fatto che un bene sia stato oggetto di donazione non ne pregiudicherà la trasferibilità in un secondo momento. L’acquirente di un immobile donato o l’istituto di credito che eroga un mutuo sul bene con ipoteca non potranno più subire ripercussioni negative qualora un erede legittimario del donante intentasse un’azione legale.

Seppur la quota di eredità legittima dovesse essere lesa, quindi, l’erede non potrà agire contro l’acquirente dell’immobile oggetto di donazione. L’azione di restituzione che fino ad oggi era un incubo per chi comprava e per le banche viene cancellata ponendo fine ai rischi di acquisto della casa donata e alle complicazioni sulla concessione di un finanziamento.
La nuova norma, dunque, ridimensiona la tutela dell’erede legittimo mentre aumenta quella di chi compra. Questo a vantaggio della sicurezza nella circolazione dei beni donati. L’erede che si è visto toccare la quota legittima dell’eredità potrà aggredire unicamente il patrimonio del donatario e non inseguire il bene ormai passato a terze persone.
La riforma supera, dunque, un sistema ormai vecchio e obsoleto che prevedeva la possibilità per l’erede legittimario di agire entro 20 anni dalla donazione chiedendo la restituzione del bene al proprietario acquirente inconsapevole di un bene donato.
Questo avrebbe dovuto restituire l’immobile e l’eventuale mutuo sarebbe stato cancellato. Un effetto devastante per acquirente e banche che oggi fortunatamente viene rimosso.