Demolizione per abuso edilizio: dopo quanto tempo le autorità non possono più intervenire

La normativa prevede la prescrizione per l'abuso edilizio? Vediamo se trascorso un certo lasso temporale la demolizione non è più richiedibile. 

L’abuso edilizio è un illecito che può avere diversi gradi, da amministrativo a penale. Si verifica nel momento in cui le condizioni burocratiche considerate indispensabili per eseguire un intervento non vengono rispettate. L’infrazione sarà sanzionata a meno che grazie ad un condono si riesca a sanare l’irregolarità regolarizzando la propria posizione.

Nell’edilizia ci sono interventi che si possono svolgere nell’abito dell’edilizia libera e non richiedono permessi o altra documentazione e ci sono anche lavori che necessitano di un titolo abilitativo indispensabile. Questo titolo è un’autorizzazione burocratica che consente di iniziare i lavori. La Legge predispone queste procedure amministrative per salvaguardare l’assetto territoriale, la sicurezza dei lavori e il rispetto delle norme tecniche.

Ecco perché chi agisce senza titolo abilitativo violando la normativa è punibile commettendo un vero e proprio reato. Le sanzioni possono essere solo amministrative o anche penali. Con il Decreto Salva Casa 2025 è possibile sanare delle piccole difformità e salvarsi da possibile conseguenze gravi. Chi rimane fuori da questa opportunità può salvarsi grazie alla prescrizione?

L’abuso edilizio va in prescrizione? Ecco la verità

L’abuso edilizio rappresenta un illecito di carattere permanente. Significa che violando le norme urbanistiche ed edilizie il reato dura nel tempo, non si esaurisce completando l’opera ma solo demolendo l’opera abusiva o sanandola dove possibile. Questa premessa è utile per capire la direttiva normativa. Data la natura permanente dell’illecito edilizio non è concessa la prescrizione né la decadenza dal reato. La demolizione può essere richiesta anche a distanza di molti anni, in qualsiasi momento.

donna spaventata che legge fogli
L’abuso edilizio va in prescrizione? Ecco la verità (Designmag.it)

Secondo la Corte Costituzionale, infatti, l’intervento repressivo che ripristina la legalità violata non è soggetto a prescrizione (sentenze 140/2018, 233/2020 e 233/2015). L’ordine di demolizione è un atto dovuto – sottolinea il Consiglio di Stato – da parte dell’amministrazione dopo aver accertato la violazione e non serviranno nemmeno spiegazioni sull’interesse pubblico legato alla demolizione dell’opera abusiva. L’atto può arrivare dopo un anno dalla costruzione illegale, dopo dieci anni o 25 anni senza alcuna differenza. 

Diversa la questione con riferimento al reato di abuso edilizio. Mentre l’atto di demolizione non va in prescrizione, il reato cade in prescrizione dopo 4 anni oppure cinque anni in caso di notifica di atti interruttivi. A rispondere del reato l’autore dell’opera e non l’eventuale proprietario del bene che è subentrato successivamente (un acquirente della casa in cui è stato compiuta l’opera abusiva). Per la demolizione, invece, non conta chi sia l’attuale proprietario e se sia diverso dal cittadino che ha commesso il reato. Una volta accertata l’irregolarità l’opera andrà rimossa.

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