Debiti con il Fisco, se casa è intestata alla tua ex moglie le regole sono diverse: pochi lo sanno

La casa dell'ex moglie si può pignorare se ci vive l'ex marito debitore?

Quando si hanno debiti che non si saldano può scattare il pignoramento dei beni. Stipendio, pensione, casa, i rischi sono alti e bisognerebbe evitare di arrivare a quel punto. Ci sono casi, però, in cui i beni sono impignorabili. Accade, secondo una recente sentenza della Cassazione, quando l’immobile è di proprietà dell’ex partner.

I debiti fiscali nascono da un mancato versamento nei termini previsti. Una volta accertata l’infrazione ecco che l’Agenzia delle Entrate richiederà indietro la somma dovuta aumentata di interessi e sanzioni. Inizierà, dunque, l’iter della riscossione del debito. Se i solleciti di pagamento dovessero essere ignorati dal contribuente ecco che il Fisco avvierebbe l’espropriazione forzata con il pignoramento dei beni.

In caso di titolo esecutivo può scattare, ad esempio, il pignoramento immobiliare a condizione che l’abitazione non sia prima casa del debitore e che l’ammontare del debito sia almeno di 120 mila euro. Cosa succederebbe se l’immobile da pignorare risultasse in realtà intestato all’ex partner – ad esempio la moglie – pure se abitato e mantenuto dal marito debitore? A spiegarlo la sentenza numero 32045 del 26 settembre 2025 della Corte di Cassazione.

Pignoramento dell’immobile dell’ex partner: è legittimo?

Una donna si è vista sottrare una casa di proprietà a causa dei debiti dell’ex marito perché l’immobile dopo il divorzio è stato assegnato all’ex partner. Si è rivolta al Tribunale di Milano per risolvere quella che a parer suo era un’ingiustizia ma i giudici hanno deciso per l’aggredibilità dell’abitazione dato he l’uomo viveva nella casa e ne sosteneva le spese di gestione.

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Pignoramento dell’immobile dell’ex partner: è legittimo?-designmag.it

Il caso è passato alla Cassazione che ha dato parere diverso. Secondo gli Ermellini il fatto che il debitore viva nell’abitazione e ne paghi le spese non dimostra la sua disponibilità informale sul bene. Ne sottolinea solo la natura onerosa del godimento. Gli accordi scritti nero su bianco durante il divorzio hanno stabilito che l’uomo dovesse assumersi le responsabilità dei costi della casa come un qualsiasi altro inquilino in affitto.

Secondo la Cassazione la sentenza del Tribunale di Milano è paradossale. Affermare che la casa è pignorabile perché chi vi abita paga le spese sarebbe come ammettere la confisca di un bene che un soggetto condannato detiene in affitto pagando un canone al legittimo proprietario. Un principio assurdo e inammissibile, un’ingiustificata ipostasi logica secondo gli Ermellini. Ecco che la permanenza nell’immobile del debitore non può portare al pignoramento di un bene che non gli appartiene.

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