Così i ladri entrano dal tetto: la tecnica usata nelle villette a schiera, come difendersi

Villette a schiera e sicurezza: conoscere le vulnerabilità è il primo passo per proteggere la propria abitazione.

Le villette a schiera, spesso dotate di giardini contigui o accessi laterali, rappresentano un obiettivo prediletto per ladri agili e preparati. Inoltre, la disposizione ravvicinata delle abitazioni, unita alla presenza di spazi comuni o punti d’appoggio facilmente sfruttabili, può favorire intrusioni rapide e silenziose. In contesti residenziali di questo tipo, l’attenzione alla protezione del tetto e delle aperture superiori diventa fondamentale tanto quanto la sicurezza di porte e finestre al piano terra.

La vulnerabilità non riguarda solo l’accesso diretto dall’esterno, ma anche il rischio che i malintenzionati sfruttino i collegamenti strutturali tra un’abitazione e l’altra. Spesso, infatti, il tetto rappresenta una “zona grigia” in termini di sorveglianza, lasciando margine d’azione a chi conosce le tecniche di scasso e può contare su strumenti minimi ma efficaci.

Tetto, come agiscono i ladri e quali sono i rischi

Una delle prime modalità sfruttate dai ladri per accedere all’interno delle abitazioni dal tetto è l’accessibilità facilitata. Oggetti di uso quotidiano come bidoni dell’immondizia, scale domestiche, mobili da giardino o persino alberi vengono usati come punti di appoggio per raggiungere il tetto senza attirare eccessiva attenzione.

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Tetto, come agiscono i ladri e quali sono i rischi – designmag.it

Una volta in quota, l’intrusione può avvenire attraverso la rimozione silenziosa di tegole o lo scardinamento di lucernari. Questi interventi, se eseguiti con abilità, non lasciano segni evidenti e permettono di accedere a soffitte, sottotetti o vani interni.

Un altro espediente consiste nel passaggio attraverso piccole aperture verso soffitte di altre villette adiacenti, sfruttando l’assenza di barriere interne. In alcuni casi, i ladri seguono i cavi elettrici per individuare e disattivare sistemi di allarme o telecamere, riducendo il rischio di essere ripresi o di far scattare sirene.

Si tratta di una metodologia ampiamente utilizzata, come dimostrato anche dai furti del 2022 avvenuti a Rivalta. Qui, come reso noto da reggiosera.it, due villette a schiera sono state prese di mira nella stessa notte, con intrusioni dal tetto e bottini consistenti, nonostante l’assenza di effrazioni visibili al piano terra.

Per contrastare tali azioni, è possibile adottare contromisure pratiche. Innanzitutto, mettere in sicurezza le finestre per tetti e i lucernari con sistemi antieffrazione certificati, che includano vetri stratificati e serrature rinforzate. L’installazione di grate o barre interne nei punti di accesso meno visibili può scoraggiare tentativi di intrusione. È utile anche eliminare o rendere inaccessibili scale, bidoni o oggetti che possano facilitare l’arrampicata.

Un’illuminazione esterna con sensori di movimento, posizionata in modo da coprire le zone superiori dell’edificio, può fungere da deterrente. Infine, i sistemi di videosorveglianza con telecamere puntate anche sulle parti alte della casa, insieme a un buon coordinamento tra vicini per segnalare movimenti sospetti, rappresentano un ulteriore livello di protezione.

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