L’amministratore di condominio è una figura obbligatoria per i condomìni con nove o più condòmini: il professionista in questione, ingaggiato tramite delibera dell’assemblea condominiale, ha il compito di gestire le finanze del condominio, garantire il rispetto delle regole e la manutenzione degli ambienti pubblici, oltre a rappresentare l’intero condominio anche in sede legale, e con terzi.
Senza dubbio, l’amministratore ha un ruolo importantissimo e di grande responsabilità: il suo contratto si rinnova tacitamente dopo il primo anno, ma come espressamente indicato dalle normative, successivamente, va rinnovato con esplicita delibera, altrimenti la sua nomina non è valida (così come le azioni fatte in rappresentanza del condominio).
Cosa succede, inoltre, se più condòmini avessero da ridire con il suo operato? O se magari notassero qualche comportamento scorretto e poco lecito? Quando si può far causa all’amministratore di condominio e come procedere, ecco cosa dice la legge.
Causa all’amministratore di condominio: i casi e come procedere
Stando a quanto ricordato anche dal sito laleggepertutti.it, potrebbero sopravvenire delle situazioni in cui il condominio ha l’esigenza di agire legalmente contro l’amministratore, non soltanto magari per revocargli l’incarico, ma anche per difendersi da gravi inadempimenti e via dicendo, arrivando anche a chiedere un risarcimento.

In molti casi, potrebbe però sorgere un dubbio: se l’amministratore è ancora in carica, è possibile agire contro di lui legalmente, oppure è necessario prima revocare il suo incarico e poi agire tramite il suo successore? L’unica ipotesi possibile è la seconda.
Per agire collettivamente contro l’ex amministratore è necessario che non sia più in carica, poiché in caso contrario sarebbe ancora il rappresentante legale del condominio e, dunque, non potrebbe rappresentarlo in un contenzioso avviato contro la sua persona.
Prima di agire, l’amministratore va revocato in via ordinaria o giudiziaria; successivamente, va nominato un sostituto, che sarà il nuovo rappresentante del condominio, per poi intraprendere l’azione legale contro l’ex amministratore e chiedere il risarcimento per danni.
Anche a seguito della revoca, la responsabilità civile per eventuali danni provocati nell’adempimento del mandato resta comunque.
Se si vuole procedere contro l’amministratore ancora in carica, invece, si può agire quando un singolo proprietario chiede la revoca giudiziaria per gravi irregolarità, oppure se il condominio agisce individualmente ritenendo di essere stato danneggiato. I singoli condòmini possono iniziare una causa contro l’amministratore in carica, per chiedere la revoca giudiziale oppure per la violazione di diritti personali; resta comunque un caso meno frequente e forse più complicato rispetto all’agire dopo la revoca.