In un condominio, le spese e le questioni legali sono spesso fonte di dibattito, specialmente quando un condomino si stacca dall’impianto di riscaldamento centralizzato.
In particolare gli esperti di Brocardi hanno spiegato la questione del contribuire alle spese del riscaldamento comune anche se si è rinunciato all’impianto. Cosa dice la Cassazione sul pagamento all’intero condominio nonostante una caldaia completamente autonoma ed isolata.
Caldaia autonoma e condominio, quando devi pagare
Un recente caso arrivato fino alla Corte di Cassazione, ha chiarito una volta per tutte la questione. Il tutto è nato da una condomina ternana che, dopo essersi legittimamente staccata dall’impianto centralizzato per installare un sistema di riscaldamento autonomo, si è rifiutata di pagare la sua quota per la sostituzione della caldaia comune, sostenendo di non usufruire più del servizio.
Inizialmente, un giudice di pace le ha dato ragione, ma il condominio ha fatto ricorso e il Tribunale ha ribaltato la sentenza in Cassazione, dove con la sentenza n. 10813 del 24 aprile 2025 ha confermato la decisione del Tribunale, stabilendo un principio importante per tutti i condomini.

In pratica, anche chi rinuncia all’uso del riscaldamento comune deve comunque contribuire alle spese per la sostituzione della caldaia, a meno che non riesca a dimostrare che il suo distacco è diventato tecnicamente irreversibile.
La Corte di Cassazione ha spiegato che, secondo l’articolo 1118, comma 4, del Codice Civile, un condomino ha il diritto di rinunciare all’impianto di riscaldamento centralizzato, ma anche dopo il distacco, rimane comunque comproprietario dell’impianto. Questo significa che deve continuare a contribuire alle spese straordinarie per la sua manutenzione e conservazione, inclusa la sostituzione della caldaia.
Per liberarsi da quest’obbligo, il condomino distaccato deve dimostrare in modo inequivocabile che il suo distacco è irreversibile, cioè che ha effettuato modifiche tecniche tali da rendere impossibile un suo futuro riallaccio all’impianto comune. Nel caso di specie, la condomina non ha fornito questa prova.
La condomina non aveva inoltre impugnato la delibera condominiale nei termini di legge, rendendola così vincolante per tutti, anche per chi non era d’accordo. E’ importante con questo esempio fare attenzione quindi, quando si installa un impianto di riscaldamento autonoma pensando che il distacco dall’impianto centralizzato possa liberare completamente il condomino da ogni spesa: finché l’impianto rimane comune e tecnicamente fruibile in futuro, il condomino distaccato deve partecipare alla spesa di sostituzione. Solo un intervento che renda il distacco definitivo e irreversibile può giustificare l’esclusione dai costi dell’impianto.