È stata la sentenza del Tribunale di Nocera inferiore, la n. 1975 dell’11 giugno scorso a decidere, ecco cos’è successo.
Il contesto è quello più chiacchierato, il condominio, e i protagonisti sono proprio l’amministratore e gli inquilini del palazzo nella nuova sentenza che ne ha decretato un esito “inedito” per molti. In questo caso, è proprio l’amministratore a dover risarcire, ecco perché, analisi della pronuncia e applicazione.
Si parla di un amministratore moroso nel recupero crediti, ed ecco come e perché deve risarcire i danni. La Sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore, la n. 1975 dell’11 giugno 2025, ha chiarito le responsabilità risarcitorie per gli amministratori che non adempiono al loro mandato, specie per il mancato recupero crediti dei morosi.
Si tratta di una pronuncia che sottolinea quanto sia importante la diligenza e la trasparenza nella gestione condominiale. Nel caso in esame, si è trattato di inadempienze accertate.
Il condominio ha citato in giudizio la sua ex amministratrice chiedendo il risarcimento dei danni per via del mancato recupero delle morosità, la mancanza di rendicontazione delle somme riscosse, e l’uso non autorizzato di fondi vincolati con tanto di percezione indebita di compensi post- revoca.
Applicazione sentenza, come l’amministratore deve risarcire in condominio
Ma com’è stata applicata la sentenza? Dall’analisi della pronuncia, ora ne consegue la sua applicazione. Ecco come l’amministratore deve risarcire in condominio, la gestione è la seguente, non si ammettono eccezioni.

Il Giudice non sembra avere dubbi fin dal primo momento, dato che questi ha accertato l’inerzia dell’ex amministratrice del condominio nel recupero dei crediti, quasi subito. La condizione era provata dalla documentazione che difatti non mostrava atti concreti.
Diffidi, decreti ingiuntivi, il tutto nonostante le morosità abbastanza evidenti. La condotta dell’ex amministratrice definita “negligente” ha aggravato l’esposizione debitoria del condominio, generando dei contenziosi evitabili.
Di conseguenza, è stato applicato l’art. 1710 del Codice Civile sulla diligenza del mandatario, e la stessa amministratrice è stata condannata a risarcire i danni.
Il caso non è stato quantificato nell’immediato, ma il tribunale ha emesso una condanna generica, riconoscendo che il diritto dei condomini al risarcimento è palese, e la quantificazione precisa è stata solo rinviata a giudizio separato, ai sensi di ex. art. 1226 del Codice Civile.
Così, il giudice ha accolto altre richieste del condominio, come la restituzione dei compensi percepiti dall’amministratrice dopo la revoca, considerati essi privi di titolo e non autorizzati. La sentenza funge da importante monito per gli amministratori del condominio.
Non hanno potere assoluto, ma la loro inerzia o abuso, possono determinare delle gravi conseguenze giuridiche e risarcitorie. Dalla pronuncia si assiste anche ad un altro aspetto, quella della tutela dei condomini. Questi di conseguenza, devono sapere cosa possono fare legalmente contro tali inadempienze.