Se vivi in condominio e il rumore di tacchi dal piano superiore ti esaspera devi sapere che puoi far valere i tuoi diritti

Se il rumore di tacchi del vicino del piano superiore vi toglie il sonno sappiate che potete far valere i vostri diritti, ecco come comportarsi se si vive in condominio.

Abitare in un condominio può rappresentare un problema se si ha a che fare con dei vicini molto rumorosi durante qualsiasi ora del giorno. La situazione può diventare insostenibile se i suoni molesti si protraggono molto a lungo o se sono continuativi, come ad esempio nel caso di rumore di tacchi dal piano superiore.

Avere pazienza a volte non basta, se lo stato di disagio dura per troppo tempo è molto facile che si arrivi a un cedimento di nervi, allora è bene sapere cosa dice la legge in proposito, perché nonostante si possa pensare il contrario, in effetti gli abitanti di un condominio possono tutelarsi se vivono una situazione del genere.

Allora vediamo cosa dice la normativa a proposito dei rumori in condominio, così se avete dei vicini del piano di sopra che passeggiano in casa con i tacchi saprete come potervi difendere e far valere i vostri diritti.

Cosa dice la legge a proposito del rumore dei tacchi dal piano superiore in un condominio

A volte i cittadini pensano di non essere abbastanza tutelati e spesso è così ma nel caso in cui gli abitanti di un condominio abbiano dei problemi con i vicini del piano di sopra perché questi sono abituati di solito a camminare con delle scarpe con i tacchi c’è una soluzione. In sostanza, oltre a migliorare l’acustica domestica c’è una legge che può tutelare le persone che si trovano a vivere questa stessa identica situazione.

ragazza con cuscini sulle orecchie per rumori di tacchi dal piano superiore
Cosa dice la legge a proposito del rumore dei tacchi dal piano superiore in un condominio – designmag.it

Nel dettaglio parliamo di una norma presente nel  Codice Civile, cioè l’articolo 844, il quale cerca di chiarire e disciplinare i casi, ma lascia ampio margine di valutazione ai giudici, che quindi scelgono di risolvere i vari casi in modo specifico, in base alle particolarità. In sostanza la legge stabilisce che i rumori eccessivi sono da evitare, quindi devono rimanere entro i limiti della “normale tollerabilità”.

Ma cosa vuol dire normale tollerabilità? La norma prescrive che l’immissione di rumore nelle abitazioni non deve superare il limite massimo di 3 dB oltre il rumore di fondo durante il periodo notturno, incrementabile a 5 dB durante il giorno.

Così come il rumore dell’aspirapolvere dei vicini, anche il rumore dei tacchi potrebbe anche essere inferiore a tale soglia ma comunque generare un forte fastidio, specie se protratto nell’arco della giornata e della serata. Ecco allora che è possibile rivolgersi a un legale che possa far partire l’iter per una causa civile.

Infatti è possibile, quando i rumori del calpestio danno fastidio solo a una persona, poter agire davanti al tribunale per ottenere per lo meno un adeguato risarcimento del danno. Ma se il fastidio è provocato a più persone si può configurare anche il reato di disturbo alla quiete pubblica.

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