Case Green: pubblicati i lavori da fare subito e quanto costano ad ogni famiglia

La sfida del riscaldamento climatico obbliga a grandi cambiamenti nel settore immobiliare, ma i costi sono un aspetto da non sottovalutare.

L’Europa continua con decisione il suo percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale, ponendo l’accento sull’efficienza energetica nel settore edilizio. Il recente aggiornamento della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici conferma l’impegno dell’Unione Europea nel ridurre le emissioni di gas serra e i consumi energetici, un passo fondamentale verso la neutralità climatica prevista per il 2050.

Questa direttiva si inserisce in un contesto di crescente consapevolezza ambientale e necessità di adattamento che riguarda tutti i paesi membri, Italia inclusa. L’approvazione di questa direttiva rappresenta una svolta significativa per il settore immobiliare, che dovrà adeguarsi a standard più rigidi. La transizione verso edifici più verdi è un’opportunità per migliorare la qualità della vita nei centri urbani, ma nasconde costi di cui la maggior parte dei cittadini non si rendono ancora conto.

Case green, ma a quale costo?

Con l’adozione della nuova direttiva europea sulle Case Green, l’Italia si trova a dover pianificare una serie di interventi edilizi che avranno un impatto diretto sulle spese delle famiglie. Questi lavori, necessari per raggiungere gli obiettivi di riduzione del consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035, includono l’ammodernamento di infrastrutture esistenti e l’installazione di nuovi sistemi energetici più efficienti.

costi dei lavori per casa green
Quali sono i costi per trasformare la casa in un’abitazione green (designmag.)

La ristrutturazione coinvolgerà il 15% degli immobili in classe energetica F e G entro il 2030 e il 26% degli edifici con classificazioni energetiche più basse entro il 2033, secondo le stime di Fillea-Cgil. La spesa complessiva prevista per questi adeguamenti è stimata intorno ai 270 miliardi di euro. In termini più personali, ogni famiglia potrebbe dover affrontare costi di ristrutturazione che variano dai 20.000 ai 60.000 euro per immobile, a seconda delle specifiche esigenze e della dimensione dell’edificio.

Questi interventi non si limitano solo alla ristrutturazione tradizionale, ma estendono il loro ambito all’installazione di impianti solari in tutti i nuovi edifici residenziali e in quelli pubblici e non residenziali, laddove possibile, entro il 2030. Anche gli edifici più vecchi dovranno essere equipaggiati con finestre e porte più efficienti, sistemi di isolamento termico migliorati, e nuove caldaie a condensazione o pompe di calore.

Nonostante l’Italia e l’Ungheria abbiano votato contro questa direttiva, la necessità di adattamento è chiara a tutti. Il problema principale, però, rimangono i costi: su chi ricadranno le spese per questi ammodernamenti? Le autorità ora devono elaborare un piano nazionale che delinei come il paese intende conformarsi ai requisiti europei. Questo piano sarà cruciale per assicurare che le modifiche non solo migliorino l’efficienza energetica ma sostengano anche l’economia locale e non gravino eccessivamente sulle famiglie.

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