Case Green: i lavori obbligatori da 50.000 euro ti conviene iniziare a farli

La svolta green diretta dall’Europa segna nuovi obiettivi obbligatori per i lavori in casa. Si spenderanno sui 50mila euro ad abitazione.

È da tempo che l’Europa aveva segnalato le nuove direttive in merito alla svolta green: le nuove norme sullo sviluppo di un’Europa più attenta all’ambiente e con meno emissioni di CO2. Dalle auto agli appartamenti, tutto dovrà essere orientato all’utilizzo di energia sostenibile. Il problema italiano sta nel fatto che la maggior parte degli edifici risale ancora agli anni 40/50 e una manovra troppo repentina potrebbe dar problemi nel trovare i fondi sufficienti per permettere tutte le unità a fare l’upgrade.

La situazione economica italiana di quest’anno è talmente critica che la legge di bilancio non ha previsto gli stessi bonus degli anni precedenti. Per questo motivo il Governo ha esposto il problema, calcolando che il termine della svolta al green potesse essere troppo vicino.

Le novità della direttiva europea sulla svolta green: il passaggio si farà ma sarà più lento, previste comunque somme molto alte

L’Europa ha deciso di allentare le direttive ma rimane ancora ferma sul cambiamento che costerà circa 50mila euro a struttura: un costo spropositato se si considerano le tasche della maggior parte delle famiglie italiane, che già hanno stretto molto la cinghia per arrivare a fine mese. Giovedì 7 dicembre 2023 il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sulla proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia.

Casa e classi energetiche, le nuove direttive UE
Casa e classi energetiche, le nuove direttive UE – designmag.it

L’Europa ha allentato i termini, ma in ogni caso la svolta green ci sarà. Salta l’obbligo di installazione dei pannelli solari (una fortuna in quanto il bonus che ne copriva le spese iniziava ad essere troppo impegnativo per lo Stato se moltiplicato per tutti gli edifici. Per quanto riguarda l’obbligo di abbandonare i combustibili fossili nelle caldaie è stato spostato dal 2035 al 2040 e l’adesione allo schema di incentivi finanziari per i mutui “green” è stato reso opzionale per gli Stati Membri in modo da evitare di penalizzare troppo alcuni componenti, come anche l’Italia.

Parlando poi degli obiettivi intermedi di riduzione dei consumi per il parco edilizio sono stati fissati al 16% al 2030 e al 20-22% al 2035. Ciò significa che per ogni Paese saranno comunque necessarie alcune manovre per investire nell’energia alternativa e nella riduzione dei consumi. La revisione della direttiva europea mira comunque a far sì che tutti gli edifici nuovi siano a emissioni zero entro il 2030. Per quanto riguarda invece gli edifici esistenti si allunga il periodo utile ai lavori per le emissioni zero fino al 2050. 

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