Un obiettivo, vendere l’immobile di proprietà ma nessun acquirente è disposto a scendere a compromessi. I motivi possono essere svariati come una posizione scomoda, un piano alto senza ascensore, troppi lavori di ristrutturazione. Cosa fare se ci si dovesse trovare in una situazione simile?
I costi di mantenimento di una casa sono elevati, figuriamoci se si ha l’intenzione di spendere soldi per un immobile che non si utilizza e non si può affittare. Il problema è quando quell’immobile è invendibile perché legato a seri problemi che lo rendono poco allettante pur abbassando il prezzo il più possibile. Se così fosse l’abitazione da patrimonio diventerebbe un grosso peso economico tra tasse, bollette, manutenzione.
Possono passare anni senza che arrivi una proposta di vendita nonostante tutti gli sforzi messi in atto da un’agenzia immobiliare. E nel frattempo il conto di svuota. Come risolvere questa problematica? Bisognerebbe mettere da parte l’idea di vendere la casa e sfruttare alternative previste dall’ordinamento giuridico italiano.
Le vie per gestire una casa invendibile
La donazione è una prima possibilità da valutare. Donare a chi può ristrutturare la casa e accetterà di accollarsi tutti gli oneri relativi all’immobile. Chi mai accetterà una casa invendibile?

Bisogna ricordare che non tra gli acquirenti non ci sono solo privati ma anche enti pubblici o enti del terzo settore che potrebbero aver bisogno di un posto in cui svolgere attività sociali, culturali o di una sede per un’associazione di volontariato o fondazioni. Non ci sarà guadagno apparentemente ma in realtà con la donazione si risparmieranno tantissimi soldi.
Se la casa è in condizioni abitabili ma non tanto da affittarla secondo la normativa si potrebbe pensare di sfruttare il comodato d’uso gratuito. Significa cedere ad un’altra persona il diritto ad utilizzare l’immobile per un certo periodo senza pretendere un canone mensile. Il comodatario, però, dovrà sostenere tutti i costi di gestione come le utenze, la TARI, le spese di manutenzione ordinaria.
Passiamo alla questione IMU, tra gli oneri più gravosi per i proprietari di casa. Se l’immobile ha perso le caratteristiche di abitabilità allora si potrà chiedere l’esenzione dal pagamento dell’Imposta Municipale Unica.
Il primo passo è chiedere la modifica della classificazione catastale per rientrare nella categoria F/2 ossia unità collabenti (in rovina, diroccati o degradati al punto di non essere usati). Ultima strada, la demolizione dell’immobile invendibile presentando la SCIA o una richiesta di ordinanza di demolizione al Comune qualora l’edificio rappresentasse un pericolo.






