Bonus Prima Casa, la sentenza che cambia tutto: brutte notizie per i proprietari

Arrivano pessime notizie per i proprietari: la sentenza della Corte di Cassazione cambia tutto per chi beneficia del bonus prima casa.

Al giorno d’oggi comprare casa rappresenta sempre più un’impresa per la maggior parte delle persone. Gli alti prezzi degli immobili, uniti all’incertezza economica e alla difficoltà nell’ottenere un mutuo, scoraggiano tantissimi cittadini, soprattutto i più giovani. Per venire incontro a questi ultimi, negli scorsi anni è stato introdotto il “bonus prima casa”, che punta a favorire il processo di acquisto per chi è in possesso di determinati requisiti.

Entrato in vigore nel 2021, il bonus prima casa è rivolto a coloro che hanno un’età inferiore ai 36 anni e mira a promuovere la loro indipendenza abitativa. L’incentivo prevede la possibilità di accedere al Fondo di garanzia dei mutui prima casa (sia per i single che per le giovani coppie) nella misura dell’80%. Per usufruirne, è richiesto un ISEE non superiore ai 40.000 euro.

Fino al 2024 erano compresi anche alcuni sgravi fiscali, applicati sull’acquisto della prima casa e delle pertinenze come cantine o box. I beneficiari del bonus potevano godere dell’esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale. Inoltre era previsto un credito pari all’eventuale IVA versata sull’acquisto, da poter utilizzare sulla dichiarazione dei redditi. Ora, per chi ha usufruito dell’incentivo è arrivata un’altra notizia che non è stata accolta con piacere.

Bonus Prima Casa, cosa cambia con la sentenza della Corte di Cassazione

Con la sentenza n. 24478/2025, la Corte di Cassazione ha segnato una svolta che cancella qualsiasi possibilità, per i beneficiari del bonus prima casa, di riutilizzare l’incentivo. La decisione è legata ad una vicenda che vede per protagonista un coppia che, in seguito alla nascita inaspettata di due gemelli, si è ritrovata a dover vivere in uno spazio inadeguato.

Nonostante l’obiettiva incongruenza tra le dimensioni dell’appartamento e le necessità della famiglia, la Corte è stata intransigente: il pregresso utilizzo del bonus prima casa chiude ogni spiraglio di poter beneficiare nuovamente dell’agevolazione per l’acquisto di un secondo immobile.

Casa, chiavi
Bonus Prima Casa, cosa cambia con la sentenza della Corte di Cassazione – designmag.it

Questo trattamento si discosta da quanto previsto dalla normativa per coloro che non hanno goduto di nessun incentivo fiscale per comprare casa, i quali possono muoversi liberamente nel mercato immobiliare acquistando una seconda abitazione con le relative agevolazioni, qualora dovessero dimostrare che la prima non è più adatta.

In tal modo si crea una netta separazione tra i proprietari che in passato hanno acquistato il loro primo immobile usufruendo del bonus e quelli che non hanno goduto dell’incentivo, ai quali oggi spetta un trattamento “preferenziale” nel caso in cui l’abitazione dovesse risultare inadeguata alle loro esigenze (non solo per modifiche nella composizione del nucleo famigliare, ma anche per cambiamenti professionali, necessità sanitarie e così via).

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