Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di agevolazioni legate alla casa, tra incentivi, bonus e detrazioni che promettono di alleggerire il peso delle spese abitative.
Tra le misure più discusse del momento spiccano due strumenti che, pur sembrando simili, nascondono differenze importanti per chi sta valutando se acquistare o affittare.
Le novità previste per il 2025 rendono il confronto ancora più interessante, soprattutto per chi ha un reddito non elevato e vuole capire dove convenga davvero investire. C’è chi trova vantaggi nel possesso della casa e chi invece preferisce la flessibilità dell’affitto, ma le cifre possono sorprendere.
Bonus Affitto 2025: vantaggi e condizioni principali
Il Bonus Affitto 2025 rappresenta una delle agevolazioni più interessanti per chi deve trasferirsi per lavoro, offrendo un sostegno concreto a chi cambia residenza per motivi professionali. La misura è rivolta ai dipendenti assunti a tempo indeterminato che si spostano di almeno 100 km dalla precedente abitazione e consente un rimborso annuo fino a 5.000 euro, esente da imposte e contributi.
Il pagamento avviene direttamente tramite il datore di lavoro, evitando impatti sullo stipendio netto e garantendo maggiore liquidità mensile. Il bonus viene considerato nell’ISEE, il che può influire positivamente su altre agevolazioni e prestazioni sociali. Oltre al rimborso principale, per i contribuenti con redditi più bassi sono previste ulteriori detrazioni fiscali sull’affitto: fino a 300 euro per chi dichiara meno di 15.500 euro e 150 euro per chi si colloca sotto i 31.000 euro annui.

Questa combinazione consente a molti lavoratori di ottenere un risparmio significativo, superiore rispetto ad altre agevolazioni più tradizionali. Inoltre, il bonus è immediatamente fruibile, senza attendere la dichiarazione dei redditi, e può essere richiesto entro novembre 2025, rendendolo uno strumento pratico e facilmente accessibile per chi deve affrontare una nuova sistemazione abitativa.
Detrazione Mutuo 2025: come funziona e quando conviene meno
La detrazione per gli interessi passivi sui mutui rappresenta una delle agevolazioni fiscali più note, ma nel 2025 presenta limiti importanti. Il beneficio consente di recuperare il 19% degli interessi pagati nel corso dell’anno, ma entro un importo massimo stabilito e con riduzioni per i redditi più elevati: sopra i 50.000 euro è previsto un taglio fisso di 260 euro. Per le famiglie con reddito inferiore ai 30.000 euro, la detrazione resta piena, tuttavia il vantaggio economico effettivo dipende dagli interessi versati e dai tassi applicati al mutuo.
Con tassi medi attorno al 3,5%, il risparmio annuo può risultare inferiore rispetto a quanto ottenibile con il Bonus Affitto, arrivando a una differenza di circa 600 euro a favore della locazione per nuclei a reddito medio-basso. Inoltre, il mutuo impone un impegno economico fisso e vincolante, riducendo la flessibilità finanziaria. Per chi desidera stabilità abitativa a lungo termine, la detrazione mutuo può restare una scelta vantaggiosa, ma nel breve periodo il Bonus Affitto consente di gestire meglio le spese, ottenere liquidità immediata e beneficiare del vantaggio fiscale senza dover sostenere interessi o impegni bancari, rendendo l’affitto spesso più conveniente.