Aumento IMU e TARI e nuove tasse regionali: mazzata mai vista sulla casa | Le vere cifre

Grandi novità sugli importi di IMU, TARI e tasse locali, che graveranno non poco sulle finanze delle famiglie italiane. Cosa ci si aspetta?

Molti Comuni si apprestano ad incrementare l’IMU e la TARI. Si tratta, infatti, di imposte le cui aliquote sono determinate autonomamente dagli Enti locali. In particolare, sarà l’Imposta Municipale Unica quella maggiormente interessata dai rialzi.

Ci sarà tempo fino al 28 ottobre per conoscere l’entità delle variazioni. In quella data, infatti, il MEF pubblica annualmente le nuove aliquote dell’IMU. Anche le aliquote della TARI, l’imposta sui rifiuti, vengono decise dai Comuni. In questo caso, però, la legge non prevede delle scadenze univoche, ma spetta a ciascun Comune stabilire la data ultima per il pagamento. Generalmente, sono disposte due o tre rate annuali. Per scoprire a quanto ammontano gli incrementi, bisognerà attendere l’invio da parte dell’Ente comunale dello specifico bollettino precompilato.

Nuove aliquote Irpef locale e regionale: cosa cambia dal prossimo anno su IMU e TARI

Oltre agli aumenti dell’IMU e della TARI, nei prossimi mesi le famiglie dovranno fare i conti anche con gli incrementi delle imposte locali e regionali.

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Le famiglie spenderanno di più per, IMU, TARI e imposte regionali e locali (Designmag.it)

Ad esempio, la Regione Lazio ha deciso per una modifica dell’IRPEF regionale. È prevista l’aliquota dell’1,73% per lo scaglione dei redditi fino a 15 mila euro, mentre per tutti gli altri viene applicata una maggiorazione dell’1,60%, fino ad arrivare al 3,33%. Aumenti anche per il Comune di Napoli, dove l’IRPEF locale è salita dello 0,1%.

Novità pure per la Lombardia che, tuttavia, ha previsto l’incremento dell’aliquota dell’IRPEF regionale solo per i redditi superiori a 75 mila euro. Nel dettaglio:

  • sui redditi fino a 15 mila euro, l’aliquota è dell’1,23%;
  • sui redditi compresi tra 15 mila e 28 mila euro, l’aliquota è dell’1,58%;
  • sui redditi compresi tra i 28 mila e i 50 mila euro, l’aliquota è dell’1,72%;
  • sui redditi superiori a 50 mila euro, l’aliquota è dell’1,73%.

In Piemonte, le maggiorazioni seguono il seguente schema:

  • incremento dello 0,39% per i redditi fino a 15mila euro;
  • incremento dello 0,90% per i redditi tra 15 mila e 28 mila euro;
  • incremento dell’1,52% per i redditi tra 28 mila e 50 mila euro;
  • incremento del 2,10% per i redditi superiori a 50 mila euro.

Aumenti dell’IRPEF regionali, infine, in Liguria, Marche e Umbria, che hanno introdotto:

  • una maggiorazione dello 0,58% (Liguria), dello 0,30% (Marche) e dello 0,39% (Umbria), sui redditi tra 15 mila e 28 mila euro;
  • una maggiorazione dell’1,8% (Liguria), dello 0,47% (Marche) e dello 0,44% (Umbria), sui redditi tra 28 mila e 50 mila;
  • una maggiorazione dell’1,10% (Liguria), dello 0,50% (Marche) e dello 0,60% (Umbria), sui redditi superiori a 50 mila euro.

Solo per i redditi inferiori a 15 mila non è previsto alcun aumento.

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