Su decisione assembleare si installa una nuova antenna centralizzata e la spesa viene distribuita tra tutti i condomini. Chi non usa questo dispositivo è comunque costretto a pagare? C’è una sentenza che chiarisce le dinamiche condominiali e risolve dubbi e contrasti.
Il potere di prendere decisioni in un condominio è condiviso tra più soggetti. L’assemblea condominiale, l’amministratore e il singolo condomino. In linea di massima è l’assemblea (organo più importante) ad adottare qualsiasi tipo di decisione ma viene convocata solo per confermare l’amministratore, approvare il preventivo delle spese, approvare il rendiconto annuale e deliberare su opere di manutenzione straordinaria e sulle innovazioni da apportare all’edificio come, ad esempio, l’installazione di una nuova antenna.
Può capitare che la maggioranza voti per eseguire il lavoro ma che diversi condomini non siano concordi perché non coinvolti nella questione. Secondo il nostro esempio perché l’antenna non si usa. Ecco che al momento della richiesta di pagamento della spesa questi condomini potrebbero rifiutare di pagare quanto richiesto. Rientra tra i loro diritti oppure sono costretti a contribuire?
Chi paga per la nuova antenna condominiale
La risposta è stata fornita dal Tribunale di Salerno e si basa sulla differenza tra costi per un servizio ad uso separato e spese per le parti comuni indispensabili ad ogni condomino. La sentenza di riferimento è la numero 3360 del 30 luglio 2025 e stabilisce che il singolo condomino che non intende usufruire della nuova antenna centralizzata può dissociarsi dalla spesa di installazione. Solo da questa spesa. Dovrà contribuire, invece, alle spese di manutenzione e riparazione.

Sembra un paradosso ma il Tribunale ha dato una spiegazione chiara. L’installazione dell’impianto in un edificio che ne era privo costituisce un’innovazione. L’antenna è un bene suscettibile di utilizzazione separata e, di conseguenza, il condomino contrario può rifiutarsi di pagare la spesa. L’importo si dovrà ripartire tra i condomini interessati all’utilizzo.
Per evitare il pagamento è necessario che l’interessato o gli interessati comunichino chiaramente le intenzioni ossia non pagare perché l’antenna non verrà usata tramite dissenso durante l’assemblea condominiale o con comunicazione formale all’amministratore. Pur disapprovando l’installazione e pur non pagando per il lavoro, rimane l’obbligo di pagare per la manutenzione e la riparazione del dispositivo perché comproprietari dello stesso essendo parte dell’edificio.
La comproprietà determina un obbligo, partecipare alle spese di conservazione dell’impianto ossia manutenzione e riparazione per evitare che l’antenna abbia un impatto negativo sulle parti comuni. Non rientrano tra gli obblighi, invece, le spese per la manutenzione ordinaria e la riparazione per vedere correttamente i canali. Se in futuro si dovesse decidere di usare l’antenna, infine, basterebbe versare la propria quota della spesa originaria e pagare le spese di allaccio.