La figura dell’amministratore di condominio ricopre un ruolo ben preciso e molto importante. Ha in mano la gestione di un condominio e ha il compito di ascoltare esigenze e risolvere problemi tra condomini. Non può rendersi irreperibile da un momento all’altro, sparire senza una spiegazione.
L’amministratore di condominio ha diritti e doveri da rispettare. Il suo operato è regolato da diverse norme di Legge imperative. Tra i compiti generali la conduzione dell’edificio limitatamente alle parti comuni, l’erogazione delle spese per mantenere i beni comuni, l’osservanza delle direttive del regolamento condominiale, la vigilanza sulla manutenzione e integrità delle parti comuni.
Il professionista è responsabile delle somme che ricevere dai condomini per le spese ordinarie e straordinarie e deve redigere il consuntivo per giustificare nei dettagli entrate e uscite. Questa figura è obbligatoria nei condomini con più di otto appartamenti. La durata dell’incarico ha validità un anno ma anche un solo condomino può chiederne la revoca se ritiene che l’amministratore non svolga adeguatamente i suoi compiti, imbrogli o non tuteli gli interessi dei condomini.
Come affrontare il caso dell’amministratore di condominio che sparisce
Quando i condomini chiamano l’amministratore deve rispondere nel più breve tempo possibile. Questo perché seppur il professionista non sia legato ai condomini da un rapporto di lavoro subordinato c’è un vincolo derivante da un rapporto giuridico di diritto privato simile al mandato con rappresentanza.

Significa che ha il dovere di garantire con continuità e trasparenza l’erogazione dei servizi, una gestione trasparente dei conti e la custodia della proprietà comune nell’interesse del condominio. Naturalmente non dovrà essere sempre presente nell’edificio e potrà organizzare il suo lavoro in autonomia con grande margine di discrezionalità ma non può ignorare i condomini.
Se non dovesse adempiere ai suoi compiti, nello specifico, potrebbe andare incontro ad una valutazione discrezionale da parte di un Giudice e alla revoca giudiziale. Il Tribunale di Pisa ha affrontato il caso di una condomina che riferiva una totale mancanza di interesse per gli affari del condominio da parte dell’amministratore. Ha quindi chiesto la revoca del mandato per gravi irregolarità.
Con il decreto del 3 giugno 2025 il Giudice ha accolto la domanda dopo aver accertato che i comportamenti del professionista fossero realmente caratterizzati da incuria, trascuratezza e totale assenza. Atteggiamento che dimostra l’inidoneità al ruolo e giustifica un allontanamento. L’amministratore che sparisce stile Houdini, infatti, non è ammesso in un condominio.