Sia per il proprietario che affitta casa sia per l’inquilino che va in affitto è importante che venga redatto un inventario dei mobili a tutela delle parti. Questo nel caso in cui l’immobile venga locato già arredato. Vediamo come procedere e cosa comporta per conduttore e locatore.
L’affitto di una casa è una responsabilità per il conduttore e anche per l’inquilino. La stipula di un contratto di locazione è ciò che dovrebbe maggiormente tutelare tutte le parti in causa. All’interno, infatti, viene specificata la durata del contratto, l’importo del canone, la modalità di pagamento, le eventuali caparre, la suddivisione delle spese, obblighi e diritti generici.
Un errore che spesso si compie è sottovalutare lo stato e la composizione esatta di tutto ciò che si trova nell’appartamento affittato già arredato. Se non si dovessero mettere nero su bianco queste indicazioni potrebbero sorgere delle incomprensioni al termine del contratto. Per ovviare al problema è, dunque, importante redigere un inventario dei mobili anche se non è obbligatorio. Il documento tutela sia proprietario che inquilino ed eviterà discussioni.
Come redigere l’inventario dei mobili
L’inventario è un documento che descrive esattamente lo stato dei luoghi della casa ammobiliata data in affitto al momento della consegna delle chiavi. L’obiettivo è evitare malintesi, contestazioni e conseguenze penali quando il contratto sarà scaduto. L’inventario dei mobili si trova all’interno del verbale di consegna, un documento dalla doppia funzione.

Attestare il momento in cui il conduttore riceve le chiavi ed entra in possesso dell’abitazione e descrivere in modo preciso le condizioni in cui si trova l’appartamento (per Legge il proprietario deve consegnare un immobile in buono stato di manutenzione).
In aggiunta si può allegare l’inventario dei mobili ed elettrodomestici. Include una lista completa di ogni oggetto ed elemento d’arredo, dai tavoli alle sedie, dai letti al divano fino alla libreria, lavatrice, lampadari e via dicendo.
Accanto ad ogni oggetto è bene aggiungere lo stato di conservazione e di funzionamento. Quando il contratto sarà in scadenza il proprietario della casa prenderà l’inventario e controllerà che i beni siano tutti presenti e che lo stato sia compatibile con l’usura del tempo e non con un impiego sbagliato o una rottura per colpa dell’inquilino.
Se non ci fosse un inventario sarebbe complicato dimostrare che un elemento manca e accusare il conduttore di appropriazione indebita o che è stato danneggiato.






