Il freddo è arrivato in tutta la nostra penisola e di conseguenza abbiamo accesso, anche da un po’, i riscaldamenti. Che siano i termosifoni, il camino o il termocamino. Ma cosa succede sè purtroppo si sono guastati e non vanno più come era una volta? Niente paura, fortunatamente possiamo risparmiare.
Andiamo a vedere come usare il Conto Termico per l’acquisto di questi prodotti utilissimi in modo tale da non dilaniare il nostri risparmi, se li abbiamo, o il budget della casa.
Basta freddo, è giunto il momento di cambiare grazie al Conto Termico
Purtroppo capita sempre quando fa freddo che la nostra caldaia, o la stufa, si rompano. Ecco quindi che ci dobbiamo sbrigare per compare un nuovo prodotto, spendendo spesso anche una fortuna perché non abbiamo modo e tempo di vedere le varie offerte che ci sono sul mercato.

Noi oggi però ti vogliamo ricordare che esiste ancora il Conto Termico 3.0 fino al 25 dicembre. Parliamo di un incentivo che viene gestito dal GSE e permette di installare generatori alimentati a biomassa. Una soluzione, quindi, che ci fa ridurre ed anche di molti, i consumi energetici e migliora anche le prestazioni degli edifici stessi.
Ma in quali casi possiamo utilizzarlo in base all’Allegato 1 del D.M.07/08/2025?
- Caldaie alimentate a biomassa, ovvero con pellet, cippato e bricchette
- stufe a pellet
- stufe a legna
- termocamini
L’incentivo a disposizione copre le spese per la rimozione del vecchio impianto, l’acquisto e l’installazione del nuovo. Fanno parte anche le spese idrauliche, elettriche ed i materiali necessari per l’installazione che rispetti le norme vigenti. Ovviamente devono conseguire le prestazioni energetiche elevate e rispettare i limiti emissivi, per una caldaia fino a 500W una efficenza minima superiore all’87%.
Mentre per stufe e termocamini il rendimento deve superare l’85%, e per gli impianti con potenza maggiore c’è un maggiore rigore, parliamo di oltre il 92%.
Il pellet che utilizzeremo poi deve essere certificato secondo le normative europee, come la legna e gli altri biocombustibili.
Qual’è il massimo del rimborso che possiamo richiedere? Se siamo privati, dopo aver completato i lavori possiamo arrivare anche al 65% della spesa sostenuta che verrà diviso in due rate dello stesso importo per apparecchi fino a 35 kW. E come lo richiediamo? Esiste un portale dedicato dove dobbiamo collegarci entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Per presentare la domanda ci sono una serie di documenti da fornire. Ricordiamoci poi che bisogna sempre conservare la documentazione e vanno eseguiti tutti gli interventi di manutenzione per il periodo dell’incentivo e non solamente.
Quindi, potrebbe essere giunto il momento di cambiare il metodo con il quale ci riscaldiamo dato che per alcuni giorni è ancora disponibile un interessante e molto utile incentivo.






