Fra i vari accertamenti che si possono ricevere c’è l’accertamento IMU del Comune. Se l’atto contiene tutti i dati essenziali per capire il calcolo dell’imposta, come i dati catastali, il valore e l’aliquota, è legittimo. Discorso diverso invece se l’importo sembra errato e il calcolo poco chiaro, ma soprattutto se non è motivato in modo sufficiente.
Dunque se mancano alcuni dati essenziali, come la motivazione, ci si può opporre all’accertamento IMU del Comune. Ecco come si è espressa la Corte di Cassazione e a cosa fare attenzione.
Quando ci si può opporre all’accertamento IMU del Comune
Quando si riceve un accertamento dell’IMU dal Comune e non sembra chiaro o ben motivato, ci si può opporre. Infatti se l’accertamento IMU non è motivato in modo sufficiente, può essere contestato per poca trasparenza.

La corte di Cassazione ha spiegato dunque come funziona l’obbligo di motivazione dicendo che quando l’accertamento IMU è chiaro e motivato, è illegittima la contestazione basata su una generica mancanza di trasparenza.
Un accertamento IMU, stando ad una sorta di check-list della Corte di Cassazione, deve contenere sempre degli elementi affinché sia pienamente legittimo e non contestabile per difetto di motivazione. L’avviso, dunque, è valido se riporta, in modo chiaro e analitico (ad esempio, in una scheda allegata), per ciascun immobile:
- il codice e gli estremi catastali (foglio, particella, subalterno), per identificare senza alcun dubbio l’immobile
- l’ubicazione (l’indirizzo)
- la percentuale e i mesi di possesso dell’immobile nell’anno di riferimento
- il valore imponibile utilizzato per il calcolo
- l’aliquota applicata dal Comune
- le eventuali detrazioni riconosciute (ad esempio, per abitazione principale, se applicabile)
- l’imposta finale dovuta, risultante dal calcolo basato sugli elementi precedenti
Se ci sono tutti questi elementi, il contribuente può “conoscere la pretesa tributaria nei suoi elementi essenziali”. Potrà eventualmente contestare l‘an e il quantum dell’imposta, cioè sia il “se” l’imposta è dovuta, sia il “quanto” è dovuto. Tuttavia, se l’accertamento IMU del Comune ha tutti gli elementi, il contribuente non può contestare l’atto semplicemente perché non capisce il calcolo aritmetico.
La Cassazione chiarisce che l’avviso non deve necessariamente esplicitare la formula matematica utilizzata o la sequenza dei calcoli ma l’essenziale è che siano resi noti tutti gli elementi di base del calcolo in modo chiaro e trasparente. In definitiva è importante capire come si è espressa la Corte di Cassazione in merito alla possibilità di opporsi o meno all’accertamento Imu ricevuto dal Comune, per conoscere i propri diritti.