L’abuso edilizio è un vero e proprio reato. Si verifica quando si costruisce o modifica un immobile senza avere il titolo edilizio oppure con difformità rispetto ad esso. Per le violazioni minori la responsabilità è amministrativa e in caso di decesso dell’interessato passerà agli eredi.
La responsabilità amministrativa dell’abuso edilizio non si estingue con la morte di chi ha agito senza titolo edilizio. Continua con i suoi eredi anche se questi non hanno realizzato l’abuso. In caso di reato più grave con responsabilità penale, invece, gli eredi non verranno accusati dato che l’imputabilità è circoscritta all’autore della condotta illecita.
Quando l’abuso edilizio viene ereditato, dunque, il Comune potrebbe sanzionare gli eredi dell’immobile con difformità. L’unico modo per evitare la sanzione è chiedere una sanatoria dell’edificio abusivo ereditato. La procedura non cambia rispetto quella messa in atto dal proprietario della casa che ha costruito senza permessi. Come detto, la responsabilità amministrativa non tiene conto di chi ha commesso l’illecito.
Come funziona la sanatoria dell’immobile abusivo
La casa ereditata con abuso edilizio non si può vendere né può essere divisa fino a quando non sarà sanata. Gli eredi hanno tempo novanta giorni per inviare la domanda di sanatoria dall’accertamento dell’irregolarità da parte del Comune. La Giurisprudenza ha allungato la scadenza fino all’applicazione delle sanzioni amministrative imposte dall’Ufficio tecnico.

La normativa richiede la doppia conformità per la sanatoria se manca o la c’è difformità totale del permesso costruire o della SCIA. Significa che gli eredi potranno ottenere il permesso in sanatoria solo se l’intervento risulterà conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione dell’opera abusiva e la momento della presentazione della domanda.
Non c’è la possibilità, dunque, di una legittimazione postuma delle opere abusive in origine poi diventate conformi. Per ottenere il permesso di sanatoria si dovrà pagare un contributo di costruzione in misura doppia come oblazione. La risposta alla richiesta arriva entro 60 giorni. In caso di rifiuto non arriverà alcuna risposta.
In caso di piccola difformità edilizia, invece, la Legge non richiede la doppia conformità. Per la regolarizzazione è sufficiente che l’intervento sia in conformità alle normative edilizie attive al momento dell’esecuzione delle opere e alle normative urbanistiche al momento dell’inoltro della domanda di permesso di sanatoria.
Gli eredi dovranno affiancare alla segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria o alla richiesta di permesso di costruire una dichiarazione del professionista abilitato attestante la conformità. Anche in questo caso si pagherà il doppio del contributo di costruzione.