La casa di Vittoria Ceretti nasconde un piccolo segreto che tutti vorrebbero avere …e non è Leonardo Di Caprio

C’è una stanza nella casa di Vittoria Ceretti che racconta molto più di quanto sembri. Niente specchi dorati, solo superfici silenziose, materiali scelti con cura e quadri personali.

Quando una modella vive tra set fotografici, viaggi e passerelle, lo spazio domestico diventa qualcosa di più di un semplice rifugio. Per Vittoria Ceretti, la casa è un equilibrio tra necessità pratiche e scelte molto personali, fatte con un’attenzione quasi artigianale. La zona più curiosa? Non è la cabina armadio, né la cucina. È una piccola stanza benessere pensata per fermarsi, respirare e spegnere il rumore della giornata. Al suo interno non c’è nulla di superfluo: luce naturale, qualche tappetino, coperte, e il suono profondo delle campane tibetane che usa per i suoi bagni sonori.

Ma è solo l’inizio. Il resto della casa è organizzato secondo una logica intima, quasi mai rigida. Vittoria ha creato una zona guardaroba dove la moda incontra la memoria: scarpe collezionate da adolescente, vestiti con ancora il cartellino, pezzi indossati per Capodanni casalinghi e altri mai messi. Accanto, un’area creativa nata durante la quarantena a Ibiza, quando i muri erano vuoti e l’unica soluzione era dipingere. Nasce così una stanza per dipingere quadri materici fatti con plastica, legno e sale, sempre negli stessi toni, con un’idea precisa di texture e composizione.

Dalla cabina armadio allo yoga: la vita quotidiana di Vittoria Ceretti in casa

La stanza dello yoga non è pensata per stupire ma per funzionare. Le pareti sono neutre, i tessuti usati per tende e tappeti assorbono luce e suono. Nessun elemento riflettente, nessun dettaglio che possa interferire con la concentrazione. È uno spazio che Vittoria usa tutti i giorni, spesso insieme ad amici, per meditare o semplicemente staccare da tutto.

Non ci sono apparecchi digitali né elementi decorativi invadenti, solo un equilibrio sottile tra semplicità e uso quotidiano. L’acustica è studiata in modo naturale, senza isolamento tecnico ma con oggetti scelti per creare un’atmosfera ovattata. Anche la sauna domestica, incassata nella zona relax, fa parte della routine. È piccola, ma viene usata spesso. Ogni elemento è integrato, senza forzature. Il comfort termico è garantito da pannelli ben nascosti e superfici che trattengono il calore senza disperderlo.

Vittoria Ceretti
Dalla cabina armadio allo yoga: la vita quotidiana di Vittoria Ceretti in casa – foto screenshot YT @Vogue Italia – designmag.it

La cabina armadio racconta una parte diversa della casa. Qui l’attenzione si sposta verso l’identità, il ricordo, la stratificazione. Alcuni capi hanno ancora l’etichetta, altri mostrano chiaramente i segni dell’uso. Ci sono abiti di Capodanni casalinghi e lunghi vestiti estivi da indossare con tacchi alti. Le sneaker convivono con i boots, le tute con i capi couture. Il design dello spazio segue una logica modulare, con scaffali regolabili, scatole trasparenti e superfici facili da pulire.

Il vero cuore inaspettato della casa, però, resta la stanza dell’arte. È nata quasi per caso, durante un momento in cui serviva trovare un’attività condivisa, un modo per abitare il tempo oltre il lavoro. Vittoria ha trasformato una stanza secondaria in un laboratorio. I quadri che produce sono materici: plastica, legno, sale. Niente cornici, solo forme materiche montate su tele spesse, appoggiate o fissate in modo leggero.

C’è un’intelligenza progettuale sottile in tutto questo. Niente è lasciato al caso, ma nulla grida controllo. Ogni stanza è pensata per un tipo di attività preciso, ma lascia spazio all’uso personale. Qui l’obiettivo è un altro: abitare uno spazio che corrisponda davvero ai propri ritmi. Anche l’uso dei materiali segue questa logica. Pochi elementi lucidi, molta materia grezza. Tessuti naturali, legno non trattato, superfici opache. Il comfort deriva dal clima che si crea, non dalla spettacolarità.

Il risultato è uno spazio costruito con attenzione, ma vissuto senza rigidità. L’identità non è imposta dal design, ma costruita giorno dopo giorno. E proprio per questo, guardando le stanze una per una, si ha l’impressione di qualcosa di più solido della bellezza. Una funzionalità che si lascia abitare.

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