Vogliono mettere la vigilanza notturna nel condominio, devo pagare per forza? Solo così si evitano guai legali

Vigilanza notturna nel tuo condominio: scopri se dovrai pagare e come evitare possibili problemi legali.

Negli ultimi anni, sopratutto in contesti urbani o in stabili di grandi dimensioni, la vigilanza notturna in condominio è sempre più richiesta. Questa garantisce un controllo costante delle aree comuni, in particolar modo nelle ore meno presidiate, contribuendo in questo modo a una maggiore sensazione di sicurezza per tutti i residenti.

La presenza di una guardia, anche se non armata, è talvolta sufficiente a scoraggiare intrusioni o comportamenti illeciti. Tuttavia, non sempre tutti gli inquilini del condominio sono intenzionati a veder aumentare le proprie spese di condominio. Chi non ritiene di non beneficiare direttamente della guardiania notturna è tenuto a partecipare ai costi, tuttavia la normativa prevede condizioni specifiche da rispettare per evitare contestazioni.

Chi deve pagare per l’attivazione del servizio di vigilanza

Quando si vuole attivare il servizio di vigilanza all’interno del proprio condominio, è necessaria una deliberazione dell’assemblea. Come di norma, la decisione richiede la maggioranza dei presenti in assemblea, che rappresentino almeno un terzo dei millesimi di condominio.

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Chi deve pagare per l’attivazione del servizio di vigilanza – designmag.it

Una volta che l’assemblea approva la guardiania notturna, è compito dell’amministratore di condominio occuparsi di affidare il servizio a un’impresa specializzata, in possesso delle dovute autorizzazioni.

I condomini che si sono opposti alla possibilità di avere un servizio di vigilanza notturna, dunque potrebbero chiedersi se sia loro dovere pagare per questo. Stando all’art. 1123 del Codice Civile, le spese devono essere ripartite tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà, indipendentemente dall’uso diretto degli spazi vigilati o dall’ingresso utilizzato.

Dunque è del tutto irrilevante se si se un residente accede da un’altra scala o non utilizza il garage, purché la delibera sia stata adottata regolarmente. Questo aspetto è stato anche confermato dalla giurisprudenza. Come dimostrato dalla Corte di Appello di Napoli, con la sentenza n. 4601 del 30 ottobre 2023. Il tribunale ha stabilito che anche chi possiede unità immobiliari in stabili collegati deve contribuire alla spesa se la guardiania è stata approvata all’unanimità e opera nell’interesse collettivo.

La legge prevede tuttavia delle eccezioni. È possibile derogare la decisione al criterio dei millesimi solo se è previsto da un regolamento contrattuale approvato da tutti i proprietari. In questi casi, la ripartizione potrà avvenire con criteri diversi, tuttavia l’umanità è condizione essenziale. Senza l’umanità è condizione necessaria, ogni tentativo di esclusione dal pagamento è privo di validità.

Infine, è compito dell’amministratore gestire i rapporti con la ditta incarica, verificare la regolare esecuzione del servizio e assicurare il rispetto delle norme. Se l’amministratore non dovesse farsi vivo, i condomini possono intervenire per vie legali.

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