Con l’arrivo dell’inverno, il riscaldamento domestico diventa una voce importante nel bilancio familiare.
Molti italiani si ritrovano con bollette salate senza rendersi conto che spesso il problema non risiede solo nei rincari energetici, ma in abitudini sbagliate nell’uso dei termosifoni.
Esiste infatti un errore comune che fa lievitare i consumi anche del doppio, vanificando ogni tentativo di risparmio. Non si tratta di rinunciare al comfort o di vivere al freddo, ma semplicemente di comprendere come funziona realmente un impianto di riscaldamento e quali comportamenti risultano controproducenti.
La differenza tra un uso intelligente e uno dispendioso può tradursi in centinaia di euro risparmiati durante la stagione invernale. Imparare a gestire correttamente i termosifoni significa ottimizzare l’efficienza energetica della propria casa senza sacrificare il benessere. Scopriamo insieme quale sia questo errore diffusissimo e come evitarlo per ridurre drasticamente i costi.
L’errore delle accensioni intermittenti: perché spegnere e riaccendere costa di più
Il principale errore che fa raddoppiare i consumi è l’abitudine di spegnere completamente i termosifoni quando si esce di casa per poi riaccenderli al massimo al rientro. Questo comportamento, apparentemente logico per risparmiare, produce in realtà l’effetto opposto.
Quando l’impianto viene spento, la temperatura interna dell’abitazione scende rapidamente e con essa si raffreddano anche muri, pavimenti e arredi.

Al momento della riaccensione, la caldaia deve lavorare al massimo della potenza per molto tempo, non solo per riscaldare l’aria ma anche per riportare a temperatura tutte le masse fredde dell’edificio. Questo picco di consumo prolungato supera abbondantemente il risparmio ottenuto durante lo spegnimento.
Al contrario, mantenere una temperatura costante ma ridotta, ad esempio 16-17 gradi quando si è fuori casa, consente all’impianto di lavorare in modo più efficiente.
La caldaia consuma molto meno per mantenere il calore accumulato che per produrlo ex novo. I termostati programmabili moderni permettono di impostare fasce orarie con temperature differenziate, garantendo ambienti caldi al rientro senza sprechi energetici durante la giornata.
La temperatura ideale e gli altri accorgimenti per dimezzare la bolletta
Mantenere la temperatura ambiente tra 19 e 20 gradi rappresenta il compromesso ottimale tra comfort e risparmio energetico. Ogni grado in più sulla manopola del termostato comporta un aumento dei consumi stimato tra il 5 e il 7 percento. Molte persone tendono a impostare temperature eccessive, intorno ai 23-24 gradi, pensando di ottenere maggiore benessere, quando invece basterebbero 19 gradi ben distribuiti.
Altri accorgimenti fondamentali includono lo spurgo regolare dei radiatori per eliminare le bolle d’aria che impediscono la corretta circolazione dell’acqua calda, riducendo l’efficienza fino al 30%. È importante anche non coprire i termosifoni con tende, mobili o copritermosifoni decorativi che ostacolano la diffusione del calore nell’ambiente.
L’installazione di pannelli riflettenti dietro i radiatori posizionati su pareti esterne può aumentare l’efficienza del 10-15%, rimandando il calore verso l’interno anziché disperderlo attraverso il muro. Infine, chiudere le valvole termostatiche nelle stanze poco utilizzate concentra il calore dove serve davvero.
Applicando questi semplici accorgimenti insieme alla gestione intelligente degli orari di accensione, è possibile ridurre i consumi anche del 40-50% rispetto a un utilizzo scorretto.






