Oggigiorno, navigando online ed usando il nostro smartphone 24 ore su 24 praticamente per fare di tutto, siamo più esposti a delle truffe che possono mettere in serio pericolo i nostri dati personali, che possono finire nelle mani di malintenzionati.
Questi dati possono essere usati per diversi motivi ma in genere l’obiettivo è quello di svuotare i nostri conti, rubandoci quindi dei soldi. Tutto può partire da una sola telefonata che poi si dirama in altre sei truffe: è il fenomeno delle truffe a tentacolo che va evitato in ogni modo.
Le truffe a tentacolo: da una telefonata ad altre sei truffe
Sono soprattutto le persone molto anziane che vanno informate sulle truffe che circolano oggigiorno. Ma non solo: purtroppo a cascarci può essere chiunque, anche la persona più “sveglia” di tutte. Questo perché le truffe vengono architettate in modo sempre più realistico dai malintenzionati.

Le truffe a tentacolo sono le più usate ai giorni nostri: parte tutto con una singola telefonata truffaldina che può avviare una catena di truffe successive che si esplicano con SMS con link malevoli da cliccare, malware, offerte false, “recupero crediti” e varie altre richieste che portano la vittima a essere truffata ripetutamente.
Anche la truffa modulare è un altro modus operandi dei malintenzionati: si parte con un semplice SMS che pare arrivare da un mittente ufficiale (banca, INPS, corriere), che che spinge la vittima a cliccare un link o a chiamare un numero. Da questo primo contatto parte una catena di inganni: alla chiamata risponderà un falso operatore (visging), che con tono rassicurante e professionale convincerà il malcapitato ad inserire dati sensibili su un sito fasullo o ad installare un’app di “sicurezza” che in realtà è malware.
Dopo qualche giorno, entrerà in scena un finto tecnico informatico che proporrà ulteriori verifiche o bonifici di sicurezza. Infine, arriverà un altro soggetto (un sedicente avvocato, operatore antifrode o agenzia di “recupero fondi”), che offrirà aiuto per rimediare e che ovviamente chiederà soldi per la sua prestazione. Insomma, questa è una truffa ben architettata dai malintenzionati che sfrutta la fiducia costruita passo dopo passo.
Quindi, cosa fare per evitare il peggio? Indubbiamente non rispondere a numeri di telefono che non si conoscono ma se proprio questo non fosse evitabile, rispondere e ascoltare solo ciò che l’altra persona ha da dire. Se sembra qualcosa di “impossibile” o di “dubbio” (e in ogni altro caso), non dare mai nessun dato personale a finti operatori ma informarsi nelle sedi opportune (banche, poste) per verificare se quanto richiesto fosse vero.
Stessa cosa per gli SMS o le email: se ci sono link da cliccare, non farlo, e non inserire da nessuna parte i dati personali. Gli enti come banche, poste, INPS e così via (ma anche i corrieri) non richiedono nessun dato attraverso questi canali.