Chi ha un giardino o un prato sa bene quante cure e attenzioni bisogna dedicarci per avere fiori e piante sane e rigogliose ma anche erba curata. Parti incolte o di erba troppo alta, possono infatti dare al prato un aspetto trascurato ed esteticamente molto sgradevole, che appunto si vuole evitare.
Eppure a volte si commettono comunque degli sbagli che possono far incorrere in rischi molto elevati. Un esempio? Tagliare il prato nelle giornate più calde. Può sembrare un gesto di poco conto e invece può avere delle conseguenze immediate. Ecco perché smettere.
Perché smettere di tagliare il prato nelle giornate più calde
Avere un tappeto erboso curato è il sogno di chiunque abbia un prato. Per questo vi si dedica tanto tempo ed energie a questo, proprio per mantenere in ordine le zone verdi. Eppure a volte si commette un errore che può costare molto caro, che è quello di tagliare il prato nelle giornate più calde.

Questa attività dovrebbe essere relegata invece alle prime ore del mattino o del tardo pomeriggio, proprio quando la temperatura è meno elevata, e il motivo è molto serio. Infatti, tagliare il prato quando fa molto caldo (ad esempio con temperature superiori ai 30 gradi), può mettere a dura prova le foglie d’erba, che comunque sono già molto vulnerabili a causa del calore e della siccità.
Di conseguenza il prato farà fatica a rigenerarsi perché sarà privato della sua ombra naturale e sarà esposto senza protezione ai raggi solari. Così si innescheranno una serie di reazioni perché il terreno “resta scoperto”: le radici si scalderanno, l’acqua evaporerà in fretta e i lombrichi e gli altri microrganismi che contribuiscono a mantenere il suolo fertile, si ritireranno.
In molti, poi, pensano che tagliare l’erba anche quando sembra secca sia una buona idea per farla ricrescere. In realtà nei periodi di siccità è normale che le piante frenino la propria crescita per preservare energia. Tagliarle comunque equivale a stressarle ulteriormente. Non si dovrebbe tagliare il prato nemmeno dopo trattamenti e concime, per non vanificare il tutto ed impedire alle sostanze nutritive di avere il tempo necessario per entrare nel suolo.
Allo stesso modo non si dovrebbe falciare l’erba nemmeno dopo un temporale perché l’erba si incollerebbe e il taglio risulterebbe irregolare. Se questi sono i momenti peggiori per tagliare l’erba, quelli migliori sono quando il clima è mite, l’erba è asciutta e di mattina presto o di sera tardi. Bisognerebbe poi lasciare l’erba leggermente più alta, tra i 5 e i 7 centimetri, per permettere al suolo di trattenere meglio l’umidità. Si dovrebbe poi avere l’abitudine di compiere la pacciamatura, cioè lasciare nel prato l’erba tagliata, ben sminuzzata, per nutrirlo e proteggerlo.
Infine, limitare i passaggi con il tosaerba ed altri attrezzi pesanti.