Superbonus 110% anche nel 2024: ecco chi potrà usufruire dell’agevolazione anche quest’anno

Il Superbonus torna, anche se in versione diversa, per il 2024 e c’è ancora chi potrà usufruire dell’agevolazione durante l’anno.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito in modo specifico chi potrà continuare a beneficiare nel 2024 del Superbonus, definendo quei casi in cui di fatto il beneficio per le ristrutturazioni è ancora attivo con il 110%.

Si tratta di una grande opportunità che di fatto, nonostante il termine ultimo ormai raggiunto, permette di allargare ancora il bacino d’utenza per questa agevolazione economica, andando a consentire ulteriori lavori per i prossimi due anni.

Superbonus: chi potrà ancora beneficiarne al 110%

Il beneficio sarà previsto ancora per gli edifici condominiali, sia per l’anno in corso che per il prossimo anno. Per quanto concerne le villette invece e gli edifici unifamiliari il bonus non c’è, per le ristrutturazioni bisogna fare riferimento ai nuovi importi o comunque agli altri sistemi già attivi.

Superbonus 110% 2024 agevolazione
A chi spetta il Superbonus al 110% (designmag.it)

Il bonus spetta al 90% per le spese del 2023, al 70% per le spese del 2024 e al 65% per le spese del 2025. In alcuni casi invece resta fisso al 110% ed è questo ad aver disorientato un po’ tutti e aver creato molti dubbi nei cittadini che non sanno bene come procedere. La possibilità di usufruire del beneficio pieno, nonostante di fatto ormai sia estinto, viene riferito ai territori che sono parte dei Comuni dove ci sono stati eventi sismici, quindi dove è stato dichiarato lo stato di emergenza. In quel caso, laddove ci siano danni e quindi inagibilità del fabbricato o comunque la consequenzialità per l’evento sismico, spetta ancora il 110% per consentire i lavori.

Per avere questa condizione deve essere stato rilasciato un documento, la scheda AeDES con la relativa inagibilità che può andare da B ad E. Il Superbonus spetta anche agli enti del terzo settore come le onlus e le comunità assistenziali. Questo vale se i membri non percepiscono compensi, effettuano interventi su edifici che risultino entro determinate tipologie catastali (quindi non beni di lusso). Il limite di spesa è fissato con un tetto massimo che si può utilizzare considerando anche le caratteristiche dell’unità abitativa.

Un cambiamento importante sicuramente perché, in linea generale, oggi si può sfruttare solo il 70% che è comunque un’ottima opportunità per ristrutturare l’immobile. Coloro che però rientrano in tutte queste casistiche, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, avranno ancora diritto all’uso prolungato del Superbonus con il 110%. Per coloro che invece non sono inclusi, restano validi anche gli altri benefici a sostegno del reddito che sono sempre corrisposti a rate, sotto forma di credito IRPEF da poter utilizzare nella dichiarazione dei redditi. 

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