Sospensioni a grappolo: non è una parolaccia ma potrebbe darti noia se ne hai troppe in casa

Eleganti nelle foto, le sospensioni con più punti luce possono complicare gli spazi domestici se scelte senza criterio. Tutto va valutato con attenzione per non funzionalità.

La prima volta che ho visto una sospensione a grappolo ero in uno showroom, di quelli pieni di luci perfette e spazi enormi con soffitti che sembrano non finire mai. Era spettacolare. Un intreccio di lampade pendenti, vetri trasparenti e riflessi morbidi che riempivano lo spazio senza appesantirlo. Naturalmente mi sono innamorata, non ci ho pensato due volte: l’ho comprata. E una volta montata ho capito che qualcosa non tornava. Bellissima sì, ma sembrava troppo. O meglio, sembrava ovunque.

In quel momento ho iniziato a riflettere su quanto il contesto cambi tutto. Un oggetto che in uno spazio neutro appare elegante, può diventare un disturbo in una casa più vissuta. La sospensione a grappolo non è un problema in sé, ma ha bisogno di respiro. Va gestita, calibrata, a volte perfino contenuta. E invece spesso la si sceglie d’impulso, attratti dal suo effetto scenico. Il punto è che non tutte le stanze sono pensate per reggere questo tipo di protagonismo.

Sospensioni a grappolo sì, ma con equilibrio (o diventa un problema)

Come dicevo, una volta installata la mia sospensione, ho capito che entrare nella stanza mi dava la sensazione che qualcosa pendesse troppo vicino alla testa, come un oggetto fuori scala che non trovava il suo posto. Anche la luce, che doveva essere diffusa, finiva per creare zone poco definite. Troppa presenza in alto, troppa densità visiva in un unico punto. È lì che ho iniziato a ragionare sul concetto di vuoto, su quanto serva che lo spazio respiri, e su quanto sia facile dimenticarsene quando ci si lascia sedurre da un elemento di design.

Negli interni più riusciti che ho visitato o curato, il trucco è sempre lo stesso: usare la luce come parte della composizione, non come protagonista assoluta. Le sospensioni a grappolo funzionano benissimo quando la stanza è sobria, ordinata, con pochi altri elementi forti. Se invece l’ambiente ha già tanti spunti visivi, troppi materiali o arredi densi, quel tipo di illuminazione diventa eccessiva. Lo stesso vale per l’altezza del soffitto.

lampade a grappolo
Sospensioni a grappolo sì, ma con equilibrio (o diventa un problema) – foto westing.it e sklum.com – designmag.it

Se lo spazio non supera una certa quota, anche la lampada più sottile rischia di creare un effetto claustrofobico. Meglio allora spostarla verso un angolo, usarla come elemento di divisione o accompagnarla con una luce più neutra. Un errore molto comune è farsi prendere dall’idea che “più luci = più illuminazione”. In realtà non è così. Le lampade a grappolo illuminano bene solo se disposte in modo intelligente.

Se sono troppo concentrate, creano un’area luminosa e il resto resta in ombra. Se sono distribuite male, fanno riflessi strani su tavoli e superfici. E quando si usano vetri colorati o metalli troppo diversi tra loro, l’effetto può diventare confuso. È qui che torna utile ragionare in termini di continuità visiva. Se i materiali parlano tra loro e non si scontrano con gli arredi, tutto appare più equilibrato.

lampade a grappolo
Quando la sospensione a grappolo funziona davvero in casa – foto ikea.com e maisonsdumonde.com- designmag.it

Ci sono però contesti dove queste lampade danno il meglio. Le zone a doppia altezza, per esempio, sono perfette. Anche i vani scala o le nicchie con poco arredo si prestano bene. Lì la sospensione sottolinea il vuoto invece di riempirlo, accompagna il movimento senza ostacolarlo.

E sopra i tavoli lunghi, se scelte nei materiali giusti, possono davvero dare profondità. Il vetro trasparente o bianco latte funziona perché lascia passare la luce senza bloccarla. Il metallo opaco, se usato con moderazione, scalda l’ambiente senza sovrastarlo. In questi casi, la lampada lavora bene con lo spazio, non contro di esso. Se poi si vuole uno stile industrial, si sposano alla perfezione.

Alla fine ho deciso di spostare la mia sospensione in un angolo del soggiorno che usavo poco. È bastato poco per cambiare la percezione della stanza. Ora la guardo e mi piace di nuovo!

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