Questo punto nascosto dei caloriferi non lo pulisce mai nessuno: così si blocca il calore ed aumenta il consumo

Durante le pulizie domestiche, prestiamo attenzione alle superfici visibili dei termosifoni, passando un panno sulla parte frontale e laterale.

Tuttavia, esiste una zona critica che sfugge sistematicamente alla nostra attenzione: lo spazio interno tra le colonne e l’area nascosta dietro il radiatore. In questi punti inaccessibili si concentra la maggior parte della polvere, creando una vera e propria barriera isolante che impedisce la corretta diffusione del calore nell’ambiente.

Questa negligenza ha conseguenze immediate sull’efficienza energetica: il sistema impiega più tempo per raggiungere la temperatura desiderata, funziona più a lungo e consuma più gas o elettricità. Il risultato sono bollette più salate e uno spreco energetico evitabile con semplici accorgimenti.

Comprendere dove si nasconde lo sporco e come rimuoverlo efficacemente rappresenta il primo passo verso un riscaldamento più efficiente ed economico.

Le zone critiche dove polvere e sporco bloccano il calore

Il punto più trascurato di un calorifero è senza dubbio lo spazio compreso tra il radiatore e la parete. Questa intercapedine, solitamente di pochi centimetri, diventa nel corso dei mesi un deposito di polvere, lanugine e particelle trasportate dall’aria. La conformazione stessa del termosifone, con le sue colonne verticali parallele, crea numerose cavità dove lo sporco si insinua e si compatta progressivamente.

Una mano che indossa un guanto e usa una pezza per pulire un calorifero
Le zone critiche dove polvere e sporco bloccano il calore – desingmag.it

Nei modelli a elementi multipli, le fessure strette tra un modulo e l’altro diventano trappole perfette per l’accumulo di residui. Anche la parte superiore del calorifero, spesso piatta e orizzontale, raccoglie uno strato consistente di polvere che viene continuamente riscaldata e cotta, aderendovi tenacemente.

La valvola di spurgo e i collegamenti idraulici nella parte alta costituiscono ulteriori anfratti nascosti.

Questa concentrazione di sporco in punti strategici non è solo un problema estetico o igienico: crea una resistenza fisica alla propagazione del calore. L’aria calda generata dalle superfici metalliche fatica a circolare liberamente, rimanendo intrappolata tra gli strati di polvere.

Il rendimento termico si abbassa drasticamente, costringendo la caldaia a lavorare più intensamente per compensare la perdita di efficienza.

Tecniche e strumenti efficaci per una pulizia profonda delle zone nascoste

Per raggiungere e pulire efficacemente i punti nascosti dei caloriferi servono strumenti specifici e una strategia metodica. Lo scovolino lungo e flessibile rappresenta l’alleato principale: la sua conformazione permette di infilarsi tra le colonne e raggiungere la parete posteriore, catturando polvere e residui altrimenti inaccessibili.

Un’alternativa pratica consiste nell’utilizzare un phon impostato a freddo per soffiare via lo sporco dalle intercapedini, posizionando un panno umido sotto il radiatore per raccogliere quanto cade.

Per lo spazio dietro il termosifone, un panno in microfibra legato a un’asta o a un righello lungo consente di passare efficacemente anche nelle zone più strette. La pulizia dovrebbe iniziare sempre con l’impianto spento e freddo, per evitare ustioni e rendere più agevole il lavoro. Una miscela di acqua calda e aceto bianco, spruzzata con un nebulizzatore nelle fessure, scioglie il grasso e disinfetta naturalmente.

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