Avere un terrazzo è una vera fortuna. Permette di passare del tempo all’aria aperta pur stando in casa e di organizzare cene e serate con gli amici in un ambiente confortevole e ospitale. Per guadagnare metri quadrati in più durante tutto l’anno è consigliabile chiudere o coprire lo spazio esterno, ad esempio con una pergotenda.
Una pergotenda è una struttura formata da una parte fissa in alluminio o legno e da una parte mobile, la copertura. Si adatta a varie tipologie di spazi esterni, dai giardini al balconi fino ai terrazzi e attici. La pergotenda ha più vantaggi rispetto una tradizionale tenda parasole. Modula la luce, questa la caratteristica principale, grazie ad un telo in pvc che si può spostare avanti e dietro tramite sistema meccanico.
Questa struttura rende gli spazi aperti godibili più mesi l’anno, ombreggiati e ripara dal caldo estivo e dalle intemperie in inverno. Fino a poco tempo fa si pensava che essendo una struttura mobile che non chiude completamente e definitivamente lo spazio esterno non fosse necessario alcune permesso per l’installazione. Ora ci sono delle novità.
Servono permessi per realizzare una pergotenda
Nell’edilizia libera rientrano le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici che hanno come struttura principale tende da esterno, tende a pergola, bioclimatiche, con telo retrattile, elementi di protezione solare mobili e regolabili, addossata o annessa all’immobile anche con strutture fisse (articolo 6 lettera b-ter del Dpr 380/2001).
La stessa norma aggiunge che queste opere non possono determinare uno spazio chiuso stabilmente con variazione dei volumi e delle superfici. Non solo, dovranno avere le caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico volte a ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e si devono armonizzare con le preesistenti strutture architettoniche.

Considerando quando detto la pergotenda con sistema di scorrimento in plastica, installata su un terrazzo e dotata di struttura metallica con dimensioni 5,10 mt x 3,70 mt e altezza tra 2,55 e 2,65 mt non può rientrare nell’edilizia libera se è ancorata a due pareti e i restanti due lati sono totalmente chiusi e sostenuti da due pilastrini in metallo con sezione 10 cm x 8 cm.
Una pergotenda con queste caratteristiche ha bisogno del titolo edilizio per essere realizzata dato che crea un nuovo volume abitabile. Solo se presenta elementi leggeri e imbullonati al suolo ma facilmente disancorabili e una tenda come parte principale realizzata in materiale retrattile e non presenta caratteristiche tali da determinare una trasformazione del territorio allora potrà rientrare nell’edilizia libera (sentenza della Cassazione numero 29638 del 12 giugno 2025).