Nuovi aggiornamenti sulla situazione relativa al mercato dell’energia, fortunatamente questa volta molto positivi per tutti i consumatori. Negli ultimi anni, dalla crisi causata dalla pandemia allo scoppio del conflitto in Ucraina, abbiamo assistito a momenti davvero difficili nel mercato del gas, con prezzi schizzati alle stelle e un costo della materia energia sempre più alto.
L’andamento del mercato influisce soprattutto nei mesi invernali, quando il gas è utilizzato per i riscaldamenti e la bolletta pesa (e non poco) sulle finanze di moltissime famiglie. In questo inverno 2025, però, sembra la tendenza sia invertita, o almeno è questo che mostrano le indagini di mercato degli ultimi giorni.
Come riportato da Yahoo! Finanza, negli ultimi giorni il parametro di riferimento olandese Title Transfer Facility (Ttf) è sceso ad un livello che non si vedeva da più di un anno: il punto della situazione, i costi potrebbero abbassarsi a beneficio di molti consumatori.
Il prezzo del gas scende sotto livelli che non si vedevano da più di un anno
Come riportato dalla fonte, il prezzo del gas è arrivato, lo scorso martedì, sotto i 28 euro per megawattora, un livello che non si vedeva dall’aprile 2024 e che va davvero ben sperare per questi mesi invernali. Se si osserva l’andamento di tutto l’anno, invece, si vede una diminuzione del prezzo di oltre il 45% da gennaio, e di oltre il 90% rispetto ai massimi storici raggiunti nel 2022, il momento di crisi energetica più duro.

Questo abbassamento del prezzo del gas, nonostante il grande consumo dei mesi invernali, è dato dall’incremento dell’esportazione del gas naturale liquefatto (Gnl) da parte degli Stati Uniti, che di fatto ha compensato la riduzione delle forniture russe e ridisegnando l’equilibrio energetico globale, a beneficio dell’Europa.
Solo quest’anno, secondo i dati di Kpler, la fornitura di Gnl degli Stati Uniti ha rappresentato il 56% delle importazioni europee, con il Vecchio Continente diventato, di fatto, il mercato principale del Gnl americano. L’importazione esercita una pressione al ribasso sul Ttf, riducendo lo spread tra i prezzi del gas naturale europei e statunitensi e permettendo un abbassamento del prezzo.
In questo scenario, la presenza delle importazioni statunitense sono ancora più importanti se si analizzano i dati della Germania, il più grande mercato europeo di gas: i livelli di stoccaggio sono attestati al 67%, del 20% al di sotto della norma stagionale.
Fortunatamente, il Gnl statunitense ha riallineato il mercato europeo, compensando le mancanze e riportando alla normalità i prezzi, scongiurando la paura della scarsità di scorte.






