Poltrone iconiche in saldo: 5 pezzi di design che oggi costano meno - designmag.it
Ci sono oggetti che sembrano vivere fuori dal tempo, non perché siano vecchi o nostalgici, ma perché riescono a stare ovunque senza sembrare mai fuori posto. Le poltrone iconiche appartengono a questa categoria. Anche in mezzo a un interno moderno, con linee pulite e colori neutri, si fanno notare con discrezione. Eppure, hanno tutte una storia ben precisa, spesso nate per un padiglione, una mostra, una sfida progettuale, oggi finiscono nei nostri salotti, nei nostri angoli lettura, qualche volta in un ingresso stretto.
Oggi capita una cosa insolita: molte di queste sedute, di solito lontane dal concetto di offerta, si trovano scontate. Un’occasione che spinge a guardarle con occhi diversi. Il prezzo non diventa basso, certo, ma si avvicina. Abbastanza da far pensare che forse è il momento per approfittarne. In fondo, è anche il piacere di sedersi su qualcosa che ha una storia lunga e solida, mentre tutto il resto sembra cambiare troppo in fretta.
Ed è forse per questo che oggi, vedendole in saldo, si apre uno spiraglio interessante. La Barcelona Chair, per esempio, è stata progettata nel 1929. Ha quasi cento anni, e non li dimostra. Lo stesso vale per modelli più recenti, come la Grand Repos o la Gillis.
Sono nate in decenni diversi, firmate da mani diverse, ma hanno una cosa in comune: non sembrano nate per il loro tempo, ma per stare bene in ogni tempo. E allora, se già incuriosivano prima, vederle con il prezzo tagliato fa riflettere. Non tanto sul risparmio in sé, ma sul fatto che qualcosa di solido e ben fatto può diventare possibile.
Tra le proposte, la Grand Repos spicca per come riesce a fondere tecnica e morbidezza. Reclinabile ma elegante, pensata per rilassarsi senza mai sembrare informale. Oppure c’è la Gillis, disegnata con quel tocco sartoriale che Van Duysen riesce a dare anche alle cose più essenziali.
Le curve del legno, la leggerezza dello schienale, l’aria sospesa di un oggetto che non pesa ma si nota. È l’idea di fondo del minimal chic: togliere tutto, ma far restare l’essenza. Il risultato è una poltrona che si inserisce facilmente, anche in una stanza piccola, anche in una casa che non ha niente di instagrammabile.
Poi ci sono le scelte meno ovvie, come la Gran Kobi, che ha una struttura in filo d’acciaio che potrebbe sembrare rigida ma non lo è. Ha una forma che avvolge, accoglie, ti tiene. Ha qualcosa di tecnico, sì, ma con una dolcezza inaspettata. E infine la Pochette di Lissoni, arrivata da poco ma già riconoscibile.
Ha quella compattezza che piace a chi vive in città, ma non rinuncia al gesto elegante. Si mette in un angolo e cambia l’atmosfera, anche solo per la sua silhouette discreta. Funziona in camera da letto, vicino a una libreria, anche sotto una finestra stretta. È piccola, ma non passa inosservata.
Guardando i numeri, il taglio è netto: si parla di sconti che vanno dal 30% al 50%, non un dettaglio quando si tratta di pezzi di design che sfiorano – o superano – i diecimila euro. La Barcelona Chair, per esempio, scende sotto i diecimila. La Grand Repos si avvicina ai settemila.
Modelli più recenti come Gillis o Gran Kobi diventano decisamente più accessibili, soprattutto per chi ha sempre considerato questi oggetti come un sogno da rimandare. La sorpresa maggiore è forse la Pochette, che scende a poco più di duemila euro, dimezzando il prezzo di listino.
Non sono cifre leggere, certo, ma iniziano a dialogare con chi cerca un investimento sensato, un elemento forte per la casa, qualcosa che duri nel tempo e mantenga valore. Quando un’icona del genere entra in saldo, non perde il suo valore: lo rende solo più avvicinabile.
Una buona poltrona, fatta bene, pensata per durare, diventa parte della casa come un libro amato o una luce ben scelta. È qualcosa che si usa, si guarda, si eredita.