Le piante possono essere molto belle da tenere in casa per rendere l’ambiente più elegante. In molti, poi, abbelliscono anche il proprio davanzale o balcone con un po’ di verde e fiori. Eppure bisogna stare attenti se si abita in un condominio: infatti ci sono regole stringenti da conoscere per non incorrere in sanzioni.
Di fatti, se si vogliono tenere delle piante sul balcone in condominio, bisogna seguire queste regole per evitare di invadere la proprietà altrui. Ecco a cosa fare attenzione.
Le regole da seguire per tenere delle piante sul balcone in condominio
In primavera e in estate è bello abbellire il proprio balcone con delle piante e dei fiori. Nel farlo, però, è necessario rispettare lo spazio altrui se il balcone si trova in un condominio. Infatti ci sono delle regole da seguire, per evitare anche delle multe.

Le prime norme da seguire sono quelle che attengono ai regolamenti locali. Se però non dovessero essercene, allora bisogna far riferimento all’articolo 892 del Codice Civile. In questo si spiegano le distanze che devono avere le piante da una proprietà all’altra. In particolare:
- “tre metri per gli alberi di alto fusto…come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili“
- un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto” cioè quelli il “cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami“
- “mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo“
- un metro, qualora le siepi siano di ontano, di castagno o di altre piante simili che si recidono periodicamente vicino al ceppo, e di due metri per le siepi di robinie“
La distanza si calcola partendo dalla linea di confine fino alla base esterna del tronco dell’albero nel momento in cui viene piantato, oppure dalla linea di confine fino al punto in cui è stata fatta la semina. Tuttavia queste distanze non devono essere rispettate se lungo il confine è presente un muro divisorio, di proprietà esclusiva o in comune, a condizione che le piante non superino in altezza la sommità del muro.

Un’altra fattispecie è quella in cui le piante sul balcone nel condominio si trovino ad una giusta distanza ma i rami e i frutti invadono l’altra proprietà. In questo caso bisogna fare riferimento all’articolo 896 del Codice Civile, secondo cui il proprietario di un terreno sul quale si protendono i rami degli alberi del vicino può obbligare quest’ultimo a tagliarli.
Inoltre può procedere lui stesso al taglio delle radici degli alberi che si estendono nel suo terreno. Per quanto concerne i frutti caduti, invece, è stabilito che “se gli usi locali non dispongono diversamente, i frutti naturalmente caduti dai rami protesi sul fondo del vicino appartengono al proprietario del fondo su cui sono caduti“.
Dunque, prima di ubicare delle piante sul balcone in condominio, bisogna verificare che non ci siano regolamenti condominiali che impongano limiti o divieti, sia per ragioni architettoniche che di sicurezza. Infatti, in caso di danni procurati, incuria, caduta, si potrebbero dover pagare multe anche molto salate.