L’idea di spremere frutta e verdura per bere succhi freschi non è certo nuova, ma mai come adesso l’estrattore è diventato un oggetto del desiderio. Non è più relegato alle cucine degli appassionati di alimentazione naturale, oggi lo si vede nelle case di chiunque voglia coniugare praticità e attenzione al benessere. È entrato a far parte di una routine che mescola salute e gusto, e proprio per questo sta vivendo un momento di grande popolarità.
Complice la stagione fredda, in cui cresce il bisogno di vitamine e nutrienti, l’estrattore diventa quasi un rituale quotidiano. L’autunno e l’inverno sono periodi in cui il corpo ha più bisogno di sostegno e i succhi freschi fatti in casa possono fare la differenza. Il fascino dell’estrattore sta nella sua capacità di estrarre il meglio senza compromettere la qualità. È questo che lo distingue dalle alternative più veloci e rumorose, ed è il motivo per cui tanti decidono di fare il passo e investire in un modello che diventi parte integrante della cucina.
Estrattore o centrifuga: le differenze che contano davvero
Il confronto con la centrifuga rimane inevitabile. Chi sceglie l’estrattore lo fa per la qualità del risultato: il succo è più limpido, meno schiumoso e più ricco dal punto di vista nutrizionale. La centrifuga ha dalla sua la velocità, ma produce più calore e ossidazione, due fattori che incidono sul mantenimento delle proprietà. Non c’è una scelta giusta o sbagliata in assoluto, ma tutto dipende dallo stile di vita e dalle priorità di chi la utilizza.

Quando si guarda al mercato degli estrattori, le possibilità sono molte. Esistono modelli compatti pensati per chi ha poco spazio in cucina e non vuole rinunciare alla praticità. Philips, ad esempio, ha lanciato un estrattore intuitivo e semplice da pulire che si colloca in una fascia di prezzo accessibile. Ci sono poi versioni più complete, come quelle firmate Imetec, che integrano funzioni extra e una maggiore silenziosità. E ancora i modelli premium, come Hurom, che si distinguono per design minimale e accessori intercambiabili, fino alle opzioni entry level come Aicok, ideali per chi muove i primi passi.
Nella scelta entrano in gioco fattori concreti. Lo spazio disponibile è tra i primi: un estrattore ingombrante può diventare scomodo se non si ha un piano d’appoggio dedicato. La pulizia è un altro tema cruciale, perché più parti da lavare significano meno voglia di usarlo quotidianamente. La rumorosità pesa per chi vive in appartamento o ama preparare i succhi al mattino presto. Infine c’è la versatilità, perché alcuni modelli permettono di preparare anche sorbetti e latti vegetali, trasformandosi in veri strumenti multifunzione.

Non mancano gli errori più comuni che finiscono per scoraggiare. Il primo è pensare che l’estrattore sia utile solo d’estate, quando invece i mesi freddi sono il momento in cui fa davvero la differenza. Un altro è utilizzarlo sempre con la stessa frutta, rischiando di assumere troppi zuccheri senza bilanciarli con verdure e radici. Anche la scelta di un modello sproporzionato rispetto alle proprie esigenze può farlo diventare un oggetto inutilizzato, lasciato in un angolo della cucina.
Un aspetto che convince molti a introdurlo nella routine quotidiana è la possibilità di variare con le ricette. Carota, arancia e zenzero diventano un alleato naturale per sostenere le difese immunitarie, mentre mela, finocchio e sedano regalano un succo leggero e digestivo. C’è anche chi punta sull’effetto energizzante della barbabietola abbinata a mela e limone, una combinazione che non solo ha un gusto deciso ma porta anche colore ed energia nelle giornate più grigie.
Per quanto riguarda la manutenzione, serve solo un po’ di attenzione. È meglio pulire subito dopo l’uso, così da evitare incrostazioni difficili da eliminare. Le parti in plastica non devono mai essere lavate con acqua bollente per non rischiare di rovinarle, mentre i filtri richiedono spazzoline morbide invece di spugne abrasive. Con questi piccoli gesti, l’estrattore dura a lungo e mantiene la stessa efficienza del primo giorno.






