Arriva per tutti il momento di ristrutturare casa e quando non si ha a disposizione la liquidità necessaria per sostenere le spese si deve chiedere un finanziamento alla banca. Mutuo o prestito, qual è la formula più conveniente da scegliere?
La casa lancia dei campanelli d’allarme per avvisare che c’è un imminente bisogno di una ristrutturazione prima che inizi a causare problemi e a cadere a pezzi. Crepe nel muro, umidità, infiltrazioni, guasti frequenti agli impianti, basso isolamento termico sono alcuni dei segnali che indicano la necessità di un rinnovamento. Anche i pavimenti danneggiati, i serramenti vecchi che lasciano entrare gli spifferi e il tetto con tegole rotte o mancante sono un chiaro invito alla ristrutturazione.
Oggi, poi, non è nemmeno necessario che alcuni di questi campanelli suonino. Chi ha una casa anche in buono stato ma in classe G oppure F può pensare di riqualificare la propria abitazione per seguire la Direttiva Case Green ed evitare la svalutazione dell’immobile perché non si trova in una classe energetica alta. I costi vanno dai 35 mila euro in su, un finanziamento è spesso indispensabile.
Risparmiare sul lavori con il mutuo o il prestito?
Per trovare la risposta giusta bisogna capire le proprie esigenze e conoscere le proprie possibilità economiche. Non esiste, dunque, una risposta comune a tutte le famiglie. In primis conterà l’importo che si chiede alla banca. Se elevato perché si intendono effettuare interventi onerosi come il cappotto termico, una ristrutturazione completa, un rinnovamento antisismico o di riqualificazione energetica allora meglio un mutuo con una dilazione del pagamento più lunga nel tempo.

In generale il mutuo è consigliabile per importi oltre i 40 mila euro, la durata è variabile tra 5 e 30 anni e i tassi si aggirano intorno al 3,5/4% dopo gli ultimi tagli della BCE. Il mutuo, però, prevede di ipotecare la propria casa. Ne vale la pena per una ristrutturazione? In più la concessione di questo finanziamento è soggetta a rigide regole, al pagamento di spese accessorie intorno ai 2.500-3.500 euro e le tempistiche non sono immediate.
Più rapido e semplice il prestito, non richiede l’intervento di un notaio né l’ipoteca sull’immobile. Si può fare domanda anche online e l’erogazione dei soldi arriva in 5/10 giorni. Il problema in questo caso è nei tassi di interesse, molto più alti. Oggi si aggirano tra il 7 e il 10%. Inoltre la durata del piano di ammortamento è più breve rispetto al mutuo, massimo 10 anni. Significa rate più alte ogni mese a parità di liquidità richiesta. Il consiglio è di chiedere due preventivi diversi, uno per il mutuo e l’altro per il prestito e solo dopo capire cosa conviene di più in base alle proprie esigenze.