Non era un mobile speciale, anzi mi faceva quasi tenerezza. Una cassettiera di famiglia rimasta a lungo in un angolo, con il top segnato da tazze appoggiate di fretta, i cassetti un po’ capricciosi e quel colore indefinito che non diceva più nulla alla stanza. Avevo già immaginato il viaggio verso la discarica. Poi ho notato le proporzioni, la solidità del legno, le giunzioni precise che non si vedono quasi più nei pezzi nuovi.
Ho deciso di provarci con una soluzione semplice, niente attrezzi da falegname o spese importanti. Volevo un risultato che sembrasse naturale, come se la cassettiera fosse sempre stata così ma avesse solo ritrovato la sua luce. La mossa che ha cambiato tutto è stata la scelta di una verniciatura bicolore, con la struttura scura e i frontali chiari, un contrasto morbido capace di valorizzare il disegno dei cassetti e alleggerire la presenza del mobile.
Restyling cassettiera bicolore fai da te: guida passo passo
Comincio sempre dalla pulizia profonda perché l’occhio mente quando il mobile è impolverato. Ho tolto maniglie e pomelli, ho svuotato i cassetti e ho passato uno sgrassatore delicato con una spugna morbida, poi ho asciugato bene per evitare aloni. Solo a quel punto ho capito quali segni erano solo superficiali e quali richiedevano attenzione. Le guide scorrevano, ma con poca grazia. Ho strofinato una cera a base di paraffina sulle fiancate dei cassetti e sul canale interno della struttura e il movimento è cambiato subito, più fluido, più silenzioso, come se il mobile avesse tirato un sospiro di sollievo. Le viti erano un po’ lente, le ho strette con cura, senza forzare, e il telaio è tornato stabile.
La seconda fase è la carteggiatura leggera. Ho usato una grana fine, preferisco un approccio gentile che opacizzi la vernice vecchia senza mordere il legno. È il momento più noioso ma è anche quello che decide la qualità del risultato, perché prepara la superficie e crea grip alla nuova finitura. Quando ho finito ho tolto tutta la polvere con un panno in microfibra e poi con un panno appena inumidito. Quella sensazione di superficie pulita e uniforme è già un primo premio, ti fa venire voglia di proseguire. Prima del colore ho steso un primer all’acqua, trasparente e inodore, una base che aiuta l’aderenza e uniforma eventuali differenze di assorbimento tra parti più vissute e zone meno toccate.

Ho tenuto la struttura su un tono noce profondo e ho scelto per i frontali un avorio caldo, non freddo, in modo da ottenere un contrasto elegante ma domestico. Ho steso due mani sottili di smalto all’acqua a effetto gesso sui frontali, con pennellate lunghe e regolari che seguono la direzione del legno. Tra una mano e l’altra ho dato una passata quasi impercettibile di carta finissima per togliere ogni granello e ho tolto la polvere con un pennello pulito. Sulla struttura ho usato una vernice opaca scura, anche qui in due mani sottili.
Arriva il momento in cui il pezzo cambia volto. Quando rimonti i frontali chiari sulla cornice scura ti accorgi che l’occhio legge subito una silhouette più pulita, i cassetti sembrano più allineati, il profilo risulta più leggero. Ho lucidato le maniglie originali invece di sostituirle, perché mi piaceva l’idea di mantenere un dettaglio autentico. Le ho pulite con un prodotto per metalli e un panno di cotone, sono tornate a brillare senza eccessi. Se le tue non ti convincono puoi scegliere pomelli in ottone satinato o in ceramica.

La finitura è la carezza finale. Ho scelto una vernice trasparente opaca all’acqua per proteggere sia i frontali sia la struttura. Uno strato sottile che non altera il colore e rende la superficie più resistente alle dita e agli appoggi quotidiani. Per il top ho passato una cera neutra e ho lucidato con movimenti ampi finché non ho visto comparire quella luminosità discreta che fa sembrare tutto più curato. A quel punto la cassettiera era pronta per rientrare in casa con un ruolo nuovo.
L’ho posizionata in ingresso, sotto uno specchio rotondo, con un vaso in vetro fumé e due libri di fotografia. Non l’ho trattata come un mobile recuperato ma come un pezzo di design, con la stessa attenzione che avrei dato a un acquisto importante.






