Non sembra una casa, e invece lo è: 5 progetti che ti faranno dubitare di tutto

Edifici strani, spiazzanti, quasi invisibili come case. Progetti dove il confine tra abitare e immaginare si fa sottile, fino a sparire del tutto.

A volte ti capita di passare davanti a un edificio e cosa stiamo guardando. Troppo strano per essere una casa, troppo silenzioso per essere un museo, troppo elegante per un magazzino. Ti viene il dubbio. Poi magari qualcuno ti dice che ci vive dentro e tu rimani lì, a fissarlo, chiedendoti come sia possibile. In effetti, certe architetture sembrano fatte apposta per confondere. Né abitazione, né galleria museale, insomma un po’ come Balto (né cane, né lupo). Ti disorientano, e forse è proprio quello il punto.

Quando un progetto riesce a nascondere la sua funzione principale, inizia a giocare su un altro livello. Mischia finzione e realtà, gioca con il paesaggio, si mimetizza o lo sfida. È lì, davanti a te, ma potresti scambiarlo per qualsiasi altra cosa. E invece è casa. Dentro ci sono sedie, cucine, lavatrici. Ma fuori non lo diresti mai. In questo articolo vediamo cinque esempi che ti metteranno in crisi. Niente è come sembra, nemmeno un tetto sopra la testa.

Quando l’architettura si confonde con l’arte: case che sfidano le aspettative

Sono molte le case strane in giro per il mondo. Iniziamo dalla casa che si trova nel deserto della California, vicino a Joshua Tree. Da lontano ti sembra una cisterna arrugginita messa lì da anni, un rottame dimenticato nel nulla. Ma quando ti avvicini, capisci che non è ferro vecchio: è architettura. È un’idea folle diventata casa.

James Whitaker ha usato container bianchi, li ha disposti come se esplodessero verso il cielo, a ventaglio. Di giorno riflettono il sole, sembrano quasi brillare. Di notte diventano ombre. Dentro è tutto bianco, pulito, silenzioso. Le finestre incorniciano il deserto come se fosse un’opera d’arte. Sembra un luogo per meditare, non per vivere, e invece si vive.

casa deserto
Quando l’architettura si confonde con l’arte: case che sfidano le aspettative – foto designtellers.it – designmag.it

Poi c’è quella ex chiesa a Utrecht. Costruita nell’Ottocento, oggi è diventata un loft. L’esterno è rimasto quello di sempre, con vetrate colorate e un campanile che guarda la città. Ma se entri ti trovi in uno spazio aperto, moderno, con cucina high-tech e una zona notte sospesa sopra il soggiorno.

Il bagno è trasparente, letteralmente. Fa un effetto strano, eppure funziona. Il contrasto è potente. Muri sacri che accolgono la vita di tutti i giorni, tra caffè, pigiami e playlist di Spotify. E quelle vetrate antiche, la sera, colorano tutto di rosa, viola e blu. Il passato non se n’è andato, si è solo adattato. Ed in tema di confessioni, questa è la mia preferita.

casa chiesa gotica
Un loft nascosto dentro una chiesa gotica – foto zecc.nl – designmag.it

In Portogallo c’è una casa che finge di essere un deposito agricolo. Si trova nella valle del Douro, terra di vigne e silenzi. Da fuori sembra un container dimenticato, un oggetto in attesa di essere spostato altrove. Invece è casa. Lo studio Arquitectura Container ha impilato due container, li ha verniciati color ruggine per farli sparire tra la terra e i filari.

Ma dentro è un’altra storia. Legno chiaro, luce zenitale che entra dall’alto, silenzio totale. Non ti senti in un contenitore, ti senti sospeso. La vista sulle colline fa il resto. È una casa-non casa, un oggetto camuffato che si apre piano piano.

mini casa bosco
La finta baracca agricola tra le vigne del Douro – foto prefabcontainerhomes.org – designmag.it

In Grecia ce n’è una che è quasi impossibile vedere. È incastrata nella roccia, sull’isola di Antiparos. Non ha muri normali: è tutta scavata nel paesaggio, con pareti in cemento che sembrano pezzi di montagna. Deca Architecture ha nascosto la casa nel terreno, come se non volesse farsi trovare. Ma dentro c’è tutto… luce, aria, vista sul mare. È un bunker di lusso, una grotta futurista. Da lontano sparisce, da dentro ti fa sentire fuori dal mondo.

Bunker Grecia
Il bunker invisibile scolpito nella roccia greca – foto deca.gr – designmag.it

E poi c’è quel fienile nero nel Michigan. Sembra un hangar, una cosa industriale messa lì per sbaglio tra gli alberi. Il tetto a falde è talmente ripido che quasi ti schiaccia. KLH Custom Homes ha usato acciaio, legno scuro e tanto vetro. Il risultato è una casa scura fuori, chiara e calda dentro. Stufa al centro, pareti bianche, una cucina che sembra uscita da un laboratorio. Il tetto ha pannelli solari, sul lato una serra trasparente. Non c’è nulla di rustico, se non l’idea. È un fienile solo nel nome.

Casa fenile
Il fienile nero che sa di casa- foto 10karch.com – designmag.it

In mezzo a palazzi tutti uguali e villette tutte uguali, queste case rompono lo schema. Non cercano di piacere, non si spiegano subito. A volte si nascondono, altre si travestono. Eppure funzionano. Si vive, si cucina, si dorme. Solo che lo si fa dentro forme che non ti aspetteresti mai. Ogni scelta – un materiale, un taglio di luce, una posizione – è un modo per raccontare qualcosa.

Alla fine, la vera costante è il dubbio. Ti avvicini a queste case e ti chiedi cosa siano. Ti sembrano sbagliate, poi ti rendi conto che sei tu a guardarle nel modo sbagliato.

Gestione cookie