Mutuo e prestiti sempre più cari: ecco alcuni esempi di quanto si paga in più

Contro il caro mutuo e prestiti, quali sono le azioni da intraprendere? Vediamo alcuni esempi su quanto si paga in più adesso.

L’Euribor, parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile, avrà una crescita costante fino alla fine del 2023 e nel 2024. L’Irs, parametro per i mutui a tasso fisso, è diventato più conveniente rispetto al tasso variabile. I tassi di interesse per i mutui a tasso variabile aumenteranno gradualmente mese dopo mese. Un aumento dello 0,75% nel tasso variabile comporterebbe su un mutuo di 100.000 euro a 20 anni un incremento di circa 80 euro al mese e di più o meno 1.000 euro all’anno

C’è l’opzione del mutuo con Euribor a 3 mesi a tasso variabile a cui si aggiunge lo spread del 1,50%, per 30 anni e 200.000 euro. Se è stato sottoscritto un anno fa, la rata mensile è salita da 710 euro a 1.085 euro. Se aumenta di 25 punti base, la rata sale a 1.115 euro. Invece, se è stato sottoscritto 3 anni fa, la rata è passata da 646 euro a 1.050 euro, mentre con un aumento di 25 punti base, la rata sale a 1.078 euro. Se invece è stato sottoscritto 5 anni fa, la rata è passata da 659 euro a 1.021 euro, mentre con un aumento di 25 punti base, la rata sale a 1.047 euro.

Mutuo e prestiti sempre più cari: cosa fare?

Ci sono diverse strategie per ottimizzare un mutuo, tra cui estendere la durata dello stesso per ridurre la rata mensile o valutare opzioni come un mutuo a tasso variabile, misto o con cap invece di un tasso fisso.

Mutui sempre più cari
Mutui sempre più cari: ecco a quanto ammontano i rincari Designmag.it

Considerando le condizioni attuali di mercato, il tasso fisso è l’opzione più conveniente per i mutui. Tuttavia, è consigliabile considerare anche formule ibride come i mutui a tasso misto o come i mutui variabili con cap, che offrono i vantaggi di entrambe le scelte. Inoltre, ci sono anche mutui a tasso variabile con opzione, i quali consentono il passaggio dal tasso variabile a quello fisso.

Per estinguere anticipatamente un mutuo è necessario fare formale richiesta alla banca, che fornirà un modulo da compilare e calcolerà l’importo da versare per rimborsare il debito. L’estinzione anticipata conviene di più se viene effettuata prima possibile, poiché il calcolo comprende la quota capitale ancora dovuta. Inoltre, l’ipoteca registrata sull’immobile si estingue in automatico insieme al debito, con il debitore che non deve pagare nulla.

Non ci saranno aumenti dei tassi di interesse per prestiti e mutui a ottobre, ma si prevede un aumento dello 0,25% a novembre, a seconda dell’andamento dell’inflazione. Si prevede che questa rimarrà elevata nei prossimi anni, con stime del 5,1% nel 2023, del 2,9% nel 2024 e del 2,2% nel 2025. Le decisioni sui tassi di interesse saranno prese dal Consiglio direttivo della Bce sulla base dell’andamento inflazionistico e della stessa economia, con decisioni durante le riunioni prese man mano.

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